Della fine dell’IDV e di fatti annessi.

Beppe Grillo vuole Di Pietro come Presidente della Repubblica. Sogno o son desto? Mai ho visto strategie ed inciuci più “POLITICI” di questi. Andando con ordine: domenica sera a Report beccano il buon Tonino con le mani nella marmellata e lo stesso non riesce a giustificare molti lati oscuri della gestione finanziaria del suo partito-associazione; partito che a detta di molti dirigenti e militanti IDV ormai era ostaggio del suo fondatore-padrone e del suo “cerchio magico”. E cosa fa il fondatore-padrone di un altro movimento “moralizzatore” e che vuole spazzare via tutti partiti a suo dire formati solo da ladri? Lo propone Presidente della Repubblica!
Poi dopo un paio di secondi di riflessione più “politica”, tutto appare più chiaro e l’intervista con cui Di Pietro oggi di fatto scioglie monocraticamente l’Italia dei Valori, lascia intendere che quelle di Di Pietro e Grillo non sono parole in libertà, ma una strategia preventivata insieme, alle spalle dei tanti militanti ed amministratori IDV che sul territorio si sono fatti e si stanno facendo il mazzo per portare avanti la baracca. E’ semplice: IDV non troverà più spazio in futuro (secondo colui che si ritiene il suo padrone) a causa dell’ascesa di Grillo. Grillo, volendosi assicurare l’elettorato IDV in modo veloce ed indolore, lancia Di Pietro come Capo dello Stato, ben sapendo che non lo diventerà mai e se lo cava definitivamente dalle balle. Di Pietro chiude con la politica e diventerà un immobiliarista di successo così come i suoi familiari più stretti (“smile” sarcastico). L’Italia e gli italiani subiranno l’assenza di un partito che, aldilà di alcuni atteggiamenti rustici ma mai populistici, ha comunque dato tanto al centrosinistra italiano, sapendo incanalare in modo politicamente costruttivo la delusione di molti elettori: una vera e propria spina nel fianco di Berlusconi, Bossi ed altri “malaffaristi” vari che hanno spolpato questo paese. Molti subiranno le sirene del “populismo” (quello vero) e tutti saremo più poveri.

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