Sul “Job’s act” non scrissi molto quando venne approvato. Volevo dare il beneficio del dubbio a Renzi e al governo, visto che molto si giocava sui decreti attuativi e che il gruppo parlamentare del PD aveva dato (all’unanimità!) determinate garanzie.
Ora questo di questo dubbio il governo non può beneficiare: la norma sui licenziamenti collettivi, nonostanza il parere contrario sia della maggioranza renziana che della minoranza non-renziana del PD è un altro schiaffo di una lunga serie.
Non mi si tiri fuori l’argomento della strategia politica e del compromesso con gli alleati di destra. Qua sono in ballo la giustizia sociale e il destino delle persone che lavorano. E su queste cose vorrei che non si “giocasse a far la politica”, ma che si dessero risposte ai troppi problemi che ha il nostro paese, senza conservatorismi dell’una o dell’altra parte, ma senza tralasciare mai una buona dose di onesta intellettuale.