No al Governissimo. Sì al Governissimo.

Un governo a guida Enrico Letta, politico e senza scadenze, insieme a Lega e PDL e frantumando la coalizione (visto che SEL non ci sta): sarò stupido io, ma non capisco come tutto ciò non sia definibile come “governissimo”. Proprio il “governissimo” che abbiamo demonizzato sia in campagna elettorale, sia nei 50 giorni di stallo successivi alle elezioni. Ora però l’implosione del PD ci ha trascinato in questa situazione: “non ci sono alternative” si giustificano i dirigenti del partito. Invece le alternative ci sono eccome: una cosa è avere un governo con il nostro vice-segretario Presidente del Consiglio, il segretario del PDL Alfano vice-premier e ministri come Gelmini, Schifani e Paolo Romani. Governo che che tutti vorrebbero far durare almeno un paio di anni. Una cosa completamente diversa (sicuramente “meno inciucista”) è un governo di scopo, sostenuto da una fetta più ampia in Parlamento (eh già le responsabilità dovrebbero essere di tutti), poco politicizzato e quei pochi politici inseriti con un profilo completamente diverso da quelli di cui si sta vociferando.

 
Vorrei fare notare a tutti che a seguito della rottura con SEL, il PD non ha più la maggioranza NEMMENO alla Camera! Ci vuole un genio politico per capire cosa significa tutto ciò? Significa che saremo molto più succubi dei veti di Berlusconi (veti che già ha iniziato a porre) e che questo “governissimo” sarà una Caporetto ancora più dolorosa della disastrosa elezione del Presidente della Repubblica. E cosa fanno i dirigenti del PD? Preparano le espulsioni per chi non si allineerà sul voto di fiducia a questa porcata in Parlamento? Semplicemente ridicolo. Ridicolo appellarsi, proprio su questo passaggio, alla Carta d’Intenti sottoscritta in campagna elettorale, perchè quella Carta d’Intenti è stata completamente stracciata nella disastrosa gestione dell’ultima delicata fase politica.
I “101 traditori” che hanno affossato Prodi a favore della larghe intese (chi per soddisfare le richieste e le ambizioni del proprio capo-bastone, chi perchè temeva di perdere il posticino al sole in caso di scioglimento delle Camere) hanno vinto. Hanno vinto, distruggendo però il partito che per anni abbiamo cercato di costruire pezzo per pezzo in ogni singolo comune d’Italia. Hanno vinto grazie alla loro vigliaccheria e vinceranno due volte quando otterranno l’assurda e stalinista espulsione di coloro (pochi, ahimè) che invece chiederanno al PD di rimanere fedele ai proprio valori e alla propria storia. La vera scissione fatale che rischiamo è quella tra una dirigenza, un gruppo parlamentare completamente scollegati dalla realtà e il proprio elettorato. Non ci si nasconda dietro i problemi gravi di questo paese. Vanno risolti e va fatto con determinazione. Di certo non lo si potrà fare con gli stessi ministri che questi problemi li hanno provocati.
Nemmeno Enrico Letta camminerà sulle acque, ahinoi.

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