L’Europa ripete che all’Italia mancano 40 miliardi. Renzi però continua a dire che non si farà la manovra autunnale, che verranno confermati gli 80€ e che Berlusconi (dopo averci riscritto, in fretta e furia, la Costituzione insieme) non influisce le politiche del governo; tutta la colpa invece è dei “frenatori, sciacalli, gufi”, ecc… (tra l’altro, che noia…).
Sono sempre più dubbioso e lo dico senza pregiudizio. Dubbioso che questa azione di governo che, dopo il siluramento a sangue freddo di Letta (pur mantenendo la stessa alleanza di governo, con lo stesso Parlamento, ma con un Alfano sempre più xenofobo), avrebbe dovuto fare dell’Italia un paese che #cambiaverso, in realtà ci porti in un paio di mesi a dover scegliere tra il commissariamento della “Troika” o l’allargamento (più o meno occulto) della maggioranza di governo a Berlusconi e i suoi nominati.
Saremo presto all’angolo e, lo dico senza fare polemica, si vedono già le prime avvisaglie: il dietro-front sugli insegnanti e la quota 96 o altri provvedimenti che il governo aveva giurato per certi, ma poi spariti nel nulla. E non perchè Renzi sia incapace, ma perchè la situazione è realmente delicata.
Proprio per questo allora non ne usciremo continuando a fare i sarcastici con chi ricorda che non è facendo eleggere i senatori ai consiglieri regionali che rimettiamo in sesto il paese. Tra un po’ la spinta comunicativa di Twitter, dei selfie e delle slides in powerpoint saranno presto inefficaci.
La comunicazione aiuta moltissimo (soprattutto sul breve periodo) ma per consolidare l’azione di un governo vanno fatte le riforme, quelle vere. E possibilmente, vanno fatte nascere all’interno del Partito Democratico e non con accordi segreti con chi, dopo averci messo in questa situazione, si prende persino il lusso di stare all’opposizione.
Renzi, sei ancora in tempo per non diventare come gli “altri”?!
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Berlusconi condannato definitivo…e ora?
Chiariamoci: a me delle sorti giudiziarie di Berlusconi non me ne frega niente. Rispetto le sentenze e mi aspetto che vengano applicate.
A me interessa quello che si dovrà ora fare per l’Italia, visto che finora al governo con lui e con il PDL non s’è fatto niente!
Sarò ingenuo, ma io la situazione la analizzo in modo completamente diversa rispetto a molti. Secondo me, ora Berlusconi si attaccherà con i denti al governo Letta-Alfano. Il suo è tutto, come al solito, un bluff. Se si dovesse tornare a votare in tempi stretti, lui non sarebbe ricandidabile, sarebbe sicuramente fuori dal Parlamento e verosimilmente agli arresti domiciliari quindi assente alla campagna elettorale; equivarrebbe alla scomparsa del suo partito, perchè non credo che sua figlia Marina o altri siano dotati della stessa capacità di abbindolare gli italiani.
Giocoforza punterà a far durare quanto più possibile questo governo, fino al termine dell’interdizione dei pubblici uffici e all’estinzione della pena. Ora la palla passa al PD e sarà per il centrosinistra la partita della vita. Il PDL, Forza Italia o come si chiamerà, alzerà i toni senza arrivare però alla rottura definitiva e a questo punto sarà il PD a dover dimostrare di poter governare senza i diktat del suo scomodissimo alleato di governo, o di approvare ANCHE a maggioranza variabile una nuova legge elettorale e rimettere tutto in mano agli elettori, con “buonissima” pace di Napolitano. Anche a in autunno, novembre, dicembre o gennaio che sia.
L’avversario (ormai impresentabile) va sconfitto politicamente e solo con una politica diversa potremo far vedere di essere diversi. Pensiamo subito ad un exit-strategy perchè non ci dobbiamo far trascinare in fondo al pozzo da un PDL impazzito e in lutto per le beghe giudiziarie del suo padrone.
Cari Parlamentari del PD: e se si bloccassero anche i militanti di servizio alle Feste per un giorno? Scelta “procedurale” o “politica”?
Sì: è una mera provocazione, e in quanto tale stupida. D’altronde è anche stupido equiparare un’istituzione costituzionale alle Feste di un partito. Ma m’è utile per arrivare al punto.
Ho riflettuto molto: posso dire che quello che è successo alla Camera, oggi 10 luglio, non può essere in alcun modo giustificato. La stragrande parte del gruppo parlamentare del PD (ad esclusione di Civati, Giacchetti, Mineo, Marzano e pochi altri) si è piegata ai deliri di onnipotenza eversivi di Silvio Berlusconi e della banda che ha portato a chiamata in Parlamento.
Dopo il calvario dei 101 traditori, questo gruppo parlamentare democratico ha perso moltissima della propria credibilità politica, è un dato di fatto che non si può nascondere per fare un’analisi razionale. Pertanto, in una situazione del genere, trovo insufficiente utilizzare “giustificazioni procedurali” al via libero alla richiesta del PDL di sospendere improvvisamente i lavori parlamentari a causa dell’imminente sentenza di Cassazione sul processo Mediaset. Ancorchè per un solo giorno, è il segnale di un ricatto permanente a cui questo governo Letta, nonostante gli sforzi, purtroppo non ha la forza di sottrarsi.
In un paese a rischio collasso, dove tutti i cittadini toccano con mano l’inefficienze dello Stato, si arriva all’evidente ossimoro di lamentarsi di una Magistratura troppo efficiente? Ma anche senza volersi far tirare dai vari “grillismi” di sorta, rimane il fatto che in Parlamento viene avvallata quella che è una richiesta POLITICA al 100% e che rischia di minare i principi costituzionali.
Mi dispiace, io NON ci sto. Quello di oggi, 10 luglio, NON può essere il mio Partito Democratico. Pur rispettando appieno le prerogative dei parlamentari PD che hanno votato a favore della sospensiva, non posso intimamente sentirmi partecipe di questa scelta. E a chi pensa che quando non si condivide la linea che viene portata avanti in Parlamento (da chi si ha contribuito ad eleggere) più che lamentarsi bisognerebbe trarne le dovute conseguenze, io rispondo serenamente: io mi sento, oggi più che mai, coerente con la campagna elettorale fatta da Pier Luigi Bersani e con i valori coagulanti quella coalizione che, vincendo, ha permesso ai quei 300 parlamentari democratici di sedere alla Camera dei Deputati.
Non chiedo le dimissioni di nessuno, chiedo un cambio di passo per evitare di farci trascinare tutti nel baratro da Berlusconi.
E lo chiedo ovviamente ai parlamentari modenesi per primi: Manuela Ghizzoni Davide Baruffi Stefano Vaccari Giuditta Pini Edoardo Patriarca Matteo Richetti
Grazie.
Non può funzionare!
Neanche un mese e il governo Letta ha la fiducia più bassa di tutti i governi precedenti, compreso il precarissimo governo Prodi del 2006 (e di molto!).
Solo che allora Prodi aveva la maggioranza per un solo senatore, mentre il governissimo di oggi dispone della più ampia maggioranza parlamentare di sempre.
Cosa significhi credo sia evidente: avere solo il 45% degli italiani che esprimono fiducia in un governo sostenuto da partiti che hanno preso il 70% dei consensi, indica chiaramente che quel governo NON è sostenuto dagli stessi elettori dei partiti che lo compongono!

La strategia Berlusconi è chiara, utilizzare il governissimo per azzerare completamente il restante consenso del centrosinistra e una volta finito il lavoro tornare immediatamente alle elezioni.
Per farlo lancia proposte indecenti, poi furbescamente prontamente ritirate, come la riduzione della pena per il concorso esterno mafioso. Proposte che sa che non verranno mai approvate in Parlamento (dove il PDL non ha la maggioranza) ma che hanno come unico obiettivo quello che allontanare sempre di più gli elettori di centrosinistra dal PD.
PD che partecipa allo stesso governo con Berlusconi. E’ un lavoro quotidiano, che passa da disegni di legge improponibili, ma che vedono anche piccoli dettagli: come far uscire pubblicamente la Santanchè a sostegno di Dario Franceschini per la questione degli sms inviati per chiedere il voto alla sua compagna. Qualsiasi occasione è utile per evidenziare sempre di più che il PDL è al fianco del PD, facendogli perdere quanto più consenso possibile. E il PD non riesce a liberarsi da questo abbraccio mortale perchè non ha una guida autorevole e legittimata, perchè non ha un gruppo dirigente compatto.
C’è un altro dato, anche se da prendere con le pinze: tra i segretari di partito Epifani riscuote solo il 18% di fiducia.
E in tutto questo c’è qualcuno così folle da voler persino rinviare il congresso del PD, per il quale già dovremo aspettare mesi?! Per carità, fermatevi e lasciate il posto a qualcun’altro.
Vietnam!
E’ (e sarà sempre più) un Vietnam! E non poteva essere altrimenti: un governissimo a guida Enrico Letta in coalizione a Silvio Berlusconi è semplicemente inattuabile, punto! Soprattutto col Silvio Berlusconi di oggi, sempre più coinvolto in scandali giudiziari gravissimi e con ricatti sempre più insostenibili nei confronti dell’azione di governo.
Mi rivolgo (idealmente) a Napolitano che ha voluto fortemente (direi quasi: forzatamente…) questo governo e questo maggioranza contro-natura. Spero che il Presidente della Repubblica abbia visto le inquietantissime immagini delle piazze di Brescia. Ora il garante dell’Unità nazionale, nonchè dell’ordine democratico costruito sulla Costituzione, dovrebbe fare sentire PUBBLICAMENTE la sua voce. Non bastano gli ambigui richiami o le segrete telefonate ad Alfano. Serve una chiara presa di posizione visibile a tutti gli italiani, a tutti i cittadini, perchè solo così si può tentare di uscire dal circolo vizioso di un paese sempre più isterico. E lo può fare solo chi mantiene un minimo di credibilità bipartisan.
Grillo e Berlusconi: stessi toni, perchè reazioni diverse?
Bene ha fatto il premier Letta a contestate a Grillo i toni inaccettabili ed eversivi che è solito usare (classico di chi si ritrova senza idee). Ora però è DOVEROSO che, in vista dell’indecente manifestazione che Berlusconi terrà domani a Brescia contro la magistratura (e pertanto contro la giustizia e l’ordine democratico tutelato dalla Costituzione), Enrico Letta richiami ai principi democratici anche gli organizzatori della piazza di Brescia senza remora alcuna.
Personalmente, trovo inconcepibile essere alleati con questa gentaglia. E’ inconcepibile moralmente (e mi si potrebbe replicare come questo possa essere anche solo un problema mio), ma lo è soprattutto politicamente e “progettualmente” (e questo invece è sicuramente un problema anche per tutto il paese). Non esistono politiche di governo con chi non condivide nulla con il tuo impianto di base. Non esistono alleanze con chi dell’Italia non gliene frega proprio niente.
Non raccontiamocela e non raccontiamolo al paese, perchè già non ci sta più ascoltando: SVEGLIA!
No al Governissimo. Sì al Governissimo.
Un governo a guida Enrico Letta, politico e senza scadenze, insieme a Lega e PDL e frantumando la coalizione (visto che SEL non ci sta): sarò stupido io, ma non capisco come tutto ciò non sia definibile come “governissimo”. Proprio il “governissimo” che abbiamo demonizzato sia in campagna elettorale, sia nei 50 giorni di stallo successivi alle elezioni. Ora però l’implosione del PD ci ha trascinato in questa situazione: “non ci sono alternative” si giustificano i dirigenti del partito. Invece le alternative ci sono eccome: una cosa è avere un governo con il nostro vice-segretario Presidente del Consiglio, il segretario del PDL Alfano vice-premier e ministri come Gelmini, Schifani e Paolo Romani. Governo che che tutti vorrebbero far durare almeno un paio di anni. Una cosa completamente diversa (sicuramente “meno inciucista”) è un governo di scopo, sostenuto da una fetta più ampia in Parlamento (eh già le responsabilità dovrebbero essere di tutti), poco politicizzato e quei pochi politici inseriti con un profilo completamente diverso da quelli di cui si sta vociferando.
Nemmeno Enrico Letta camminerà sulle acque, ahinoi.
Due piccioni con una Favia!
Oggi muore definitivamente il Movimento 5 Stelle: l’agonia non sarà particolarmente lunga secondo me, vista la relativamente bassa presenza sul territorio e nelle istituzioni.
Beppe Grillo ha preferito dare un “giro di vite” di mussoliniana memoria per mantenere a vita il controllo totale sulla propria creatura, visto che è consapevole di non avere nè gli strumenti, nè le competenze politiche per farlo democraticamente.
Lui e Gianroberto Casaleggio sono così nervosi ed obnubilati che nemmeno nelle prossime ore si capaciteranno del colpo mortale che loro stessi hanno assestato alla propria credibilità e soprattutto a quella di migliaia di innocenti militanti sparsi per l’Italia.
I populismi si sconfiggono così, con la buona politica che si apre in modo INCONDIZIONATO agli elettori. Inizio a credere che le primarie per il premier e quelle in arrivo per i parlamentari siano tra le cause principali della perdità di lucidità del duo populista ed anti-europeista Grillo-Berlusconi e di conseguenza della loro conseguente auto-eliminazione.