Grazie Presidente Napolitano, ma ora?

Stimo ma ultimamente non stravedevo per il Presidente Napolitano: approccio eccessivamente migliorista e da Prima Repubblica, a fronte di qualche innegabile colpo da maestro (la “de-facto” deposizione di Berlusconi, le supera tutte), altre sue intuzioni si sono rilevate non all’altezza (vi siete già dimenticati la cavolata dei 12 saggi o l’incarico ad Enrico Letta con quelle condizioni imposte?). Ma oggi anch’io dico Grazie Presidente, perché quando ad una persona di quasi 90 anni si chiede uno sforzo gravoso, aggiuntivo e non richiesto, per colpa di 101 disonesti, non si può che ringraziarlo. Visto anche come ha affrontato con oggettiva dignità il suo mandato e anelando sempre a quell’unità nazionale, come previsto dalla Costituzione.
Ve li eravate già dimenticati i 101? Spero di no, perché costoro si sono persino guadagnati, con il loro comportamento sconsiderato, l’onore di eleggere per la seconda volta il Capo dello Stato.
Davanti a politici così anche il Presidente Napolitano risulta effettivamente un gigante.

Vietnam!

E’ (e sarà sempre più) un Vietnam! E non poteva essere altrimenti: un governissimo a guida Enrico Letta in coalizione a Silvio Berlusconi è semplicemente inattuabile, punto! Soprattutto col Silvio Berlusconi di oggi, sempre più coinvolto in scandali giudiziari gravissimi e con ricatti sempre più insostenibili nei confronti dell’azione di governo.
Mi rivolgo (idealmente) a Napolitano che ha voluto fortemente (direi quasi: forzatamente…) questo governo e questo maggioranza contro-natura. Spero che il Presidente della Repubblica abbia visto le inquietantissime immagini delle piazze di Brescia. Ora il garante dell’Unità nazionale, nonchè dell’ordine democratico costruito sulla Costituzione, dovrebbe fare sentire PUBBLICAMENTE la sua voce. Non bastano gli ambigui richiami o le segrete telefonate ad Alfano. Serve una chiara presa di posizione visibile a tutti gli italiani, a tutti i cittadini, perchè solo così si può tentare di uscire dal circolo vizioso di un paese sempre più isterico. E lo può fare solo chi mantiene un minimo di credibilità bipartisan.

Il Novecento è finito. Ripeto, il Novecento è finito!

So di essere controcorrente ma non riesco a capacitarmene. La soluzione prospettata dal Presidente della Repubblica rischia di diventare una pezza che risulterà peggio del buco. Quello che sembra un punto fermo, in realtà mina tutto il delicato sistema previsto dalla Costituzione e tutto questo per non dimettersi con sole due settimane d’anticipo, favorendo così lo sblocco del gorgo istituzionale? Io non ne vedo proprio l’utilità!
L’Italia non è l’Olanda, ripeto: L’ITALIA-NON-E’-L’OLANDA!!!
Della cosa me ne dispiaccio con tutto il cuore e davvero non capisco una mossa che, oltre a decretare la morte della politica per come la conosciamo, a mio modesto e incompetente avviso, travalica anche la Costituzione! Tutti teneva il bluff in mano, Grillo compreso, gli unici ad avere a cuore il paese era la coalizione di centrosinistra, che guarda caso è stata l’unica vittima di questa forzatura bizantina del Capo dello Stato (pazienza, ormai ci siamo abituati a che sia sempre e solo colpa del PD).
Riconosco in Napolitano un uomo di grandissima struttura e dotato di capacità politiche non comuni al giorno d’oggi (la formazione comunista d’una volta si vede, eccome) ma questa volta ha tentato una strada sbagliata.
Direte: tutti i partiti sono d’accordo, Grillo compreso. Rispondo che questo non è sufficiente per prospettare soluzioni condivise e che ci tirino fuori dalla melma.
Un anno e mezzo di governo Monti bersagliato dai veti incrociati non c’ha insegnato niente??? E se Grillo tra due giorni dovesse cambiare “strumentalmente” idea? E se Monti, premier posticcio e delegittimato, dovesse rimettere le tasche nelle mani degli Italiani per non saltare gambe all’aria di nuovo? Chi sono questi saggi? Da chi sono stati eletti? Tutto questo è benzina per i populismi. Populismi che forse vengono ANCORA considerati non troppo pericolosi perchè potenzialmente facili da disinnescare??? Seee, buonasera proprio.
E intanto di elezioni-non-fatte e decisioni-forti-non-prese è morto questo paese.
Napolitano è un grande uomo. Sì, un grande uomo del Novecento.

Ma cosa fa Napolitano???

Le chiacchiere stanno a zero: ovviamente il PD è intriso di difetti e appesantito da dirigenti che non ne hanno mai azzeccata una e che abbiamo tenuto a far danni per intere ere politiche. Detto questo è sempre più evidente che rimane il solo e unico partito politico in Italia, fatto e finito. Non si può dire lo stesso per SEL, ridotta ormai a percentuali risicate e dipendenti dalle sole fortune di Nichi Vendola. Non è un partito ovviamente il Movimento 5 Stelle; o meglio, lo sarebbe tecnicamente, ma non nella pratica democratica che definisce come partito un movimento politico dove si costruisce insieme una linea politica, che invece lì viene dettata a suon di post e insulti dal blog di un vecchio comico inacidito. Del PDL e Lega nemmeno parlo perchè sono l’esatto contrario della definizione di presidio democratico. Rivoluzione Civile? Non pervenuta e comunque quando perveniva mi faceva scappare da ridere. Scelta Civica? Nemmeno esiste più come soggetto unitario.
Detto questo e ribaditi i limiti intrinsechi dell’unico partito, il PD, vorrei che riflettessimo su quello che sta avvenendo in questi momenti delicatissimi, che sono convinto disegneranno, in poche ore, lo scacchiere politico italiano dei prossimi 10 anni.

La coalizione di centrosinistra è prima per numero di voti e parlamentari ,ma non ha la maggioranza assoluta nella Camera Alta. Il M5S e il PDL sono congelati dall’indecisione e dall’incapacità di proporre un governo. Come se non bastasse, davanti ad un programma di cambiamento di 8 punti chiari e inderogabili non sanno quali pretesti inventarsi, danneggiando il paese, solo per il gusto di vedere Bersani schiantarsi (insieme all’Italia…).
Un governo senza il PD non è possibile e su questo il premier incaricato sta cercando di fare leva nel confronto con il Capo dello Stato, che mi permetto però di criticare, pur rispettando le sue prerogative costituzionale (così la formula di rito, l’ho detta anch’io). E’ innegabile come da Tangentopoli in poi (e da quando Cossiga finì finalmente il settennato peggiore che ricordiamo) il ruolo del Presidente della Repubblica in Italia abbia acquisito una rilevanza (e di conseguenza una responsabilità) mai raggiunta nè prevista nei precedenti decenni repubblicani. Scalfaro, Ciampi e lo stesso Napolitano hanno dimostrato di essere statisti immensi, fari nella nebbia para-democratica della 2^ Repubblica.
Napolitano però dovrebbe comprendere come affossare il tentativo di un governo Bersani, o comunque di un governo politico a guida PD, sarebbe il vero salto nel buio, da cui NESSUNO (neanche il buon Matteo Renzi) potrebbe proteggerci. In un solo mese, il PD passa, nei sondaggi, da primo a terzo partito, siamo davvero sicuri che anche un nome nuovo possa ribaltare (con questa legge elettorale) il trend negativo che stiamo imbroccando e che verrebbe sicuramente peggiorato ulteriormente in caso di “governissimo” o “governo del Presidente”? E questo nome nuovo può essere così svincolato (politicamente: perchè in fin dei conti è con la politica che si governa un paese!) proprio dall’unico partito che rispetta i criteri europei di democrazia (interna ed esterna)?
Sono domande alle quali dovremo dare una risposta, e che temo che il Capo dello Stato stia volutamente sottovalutando.
La mia posizione è chiara: mai col PDL, si vada dinanzi alle Camere con un governo politico di centrosinistra (Bersani premier o altro nome, sempre PD però!), 8 punti chiarissimi e che sia il PD ad intestarsi (meglio di come ha fatto in campagna elettorale) il vero cambiamento! Se saranno altri a farlo per noi, oltre a fallire loro stessi, fallirebbe il (già) fragile progetto di centrosinistra italiano. Definitivamente. Mi piacerebbe che questo lo capissero anche tutti quei dirigenti del Partito Democratico, attempati e non, rampanti e non, che di giorno sostengono il tentativo quasi impossibile del PD, e di notte si immaginano alternative col solo scopo di non sparire dal prossimo quadro che verrà a crearsi. Fosse per me, sarebbero proprio loro i primi ad andarsene a casa. E poi potremo ripartire, attraversando il deserto, ma ripartendo.