Ma come si fa a…

Difendere Di Battista per le (reiterate) analisi sconsiderate sui terroristi del Califfato islamico? E’ una cosa completamente priva di senso. Perché è completamente priva di senso l’analisi fatta dal deputato M5S.
L’Is non è un esercito di liberazione. L’Is è un’organizzazione terroristica che, con pretesti religiosi, sgozza e massacra migliaia di persone, cristiani ma soprattutto mussulmani. Non è il popolo iracheno che si ribella contro gli “imperialismi” per la libertà, ma sono fondamentalisti che partono dall’Europa, dall’Asia e dai paesi del Maghreb per andare a perseguitare popolazioni locali, uccidendo tutti coloro che non intendono sottomettersi al loro controllo politico e religioso, in pratica è l’esatto contrario di una liberazione.
Non mi piace vedere tutto bianco o tutto nero e la politica dell’Occidente in Medio Oriente è evidentemente fallimentare (da decenni, ormai) ma era molto tempo che non sentivo strumentalizzazioni così ridicole. Ora anche basta. Se proprio vogliamo fare i fighi, facciamolo almeno su qualcosa che conosciamo…

La domanda delle domande

L’Europa ripete che all’Italia mancano 40 miliardi. Renzi però continua a dire che non si farà la manovra autunnale, che verranno confermati gli 80€ e che Berlusconi (dopo averci riscritto, in fretta e furia, la Costituzione insieme) non influisce le politiche del governo; tutta la colpa invece è dei “frenatori, sciacalli, gufi”, ecc… (tra l’altro, che noia…).
Sono sempre più dubbioso e lo dico senza pregiudizio. Dubbioso che questa azione di governo che, dopo il siluramento a sangue freddo di Letta (pur mantenendo la stessa alleanza di governo, con lo stesso Parlamento, ma con un Alfano sempre più xenofobo), avrebbe dovuto fare dell’Italia un paese che #cambiaverso, in realtà ci porti in un paio di mesi a dover scegliere tra il commissariamento della “Troika” o l’allargamento (più o meno occulto) della maggioranza di governo a Berlusconi e i suoi nominati.
Saremo presto all’angolo e, lo dico senza fare polemica, si vedono già le prime avvisaglie: il dietro-front sugli insegnanti e la quota 96 o altri provvedimenti che il governo aveva giurato per certi, ma poi spariti nel nulla. E non perchè Renzi sia incapace, ma perchè la situazione è realmente delicata.
Proprio per questo allora non ne usciremo continuando a fare i sarcastici con chi ricorda che non è facendo eleggere i senatori ai consiglieri regionali che rimettiamo in sesto il paese. Tra un po’ la spinta comunicativa di Twitter, dei selfie e delle slides in powerpoint saranno presto inefficaci.
La comunicazione aiuta moltissimo (soprattutto sul breve periodo) ma per consolidare l’azione di un governo vanno fatte le riforme, quelle vere. E possibilmente, vanno fatte nascere all’interno del Partito Democratico e non con accordi segreti con chi, dopo averci messo in questa situazione, si prende persino il lusso di stare all’opposizione.
Renzi, sei ancora in tempo per non diventare come gli “altri”?!