Epifani garantisce che non si ricandiderà al prossimo congresso PD per svolgere al meglio il ruolo di traghettatore: bene!
In compenso oggi ci viene fatto omaggio della fantastica dichiarazione di D’Alema: “Tutti i segretari che ho appoggiato hanno vinto, ma non tutti erano adatti al ruolo”. Più la leggo, più ne interpreto ogni dalemiano dettaglio. Ecco un’affermazione che proietta il Massimino nazionale ben oltre la dimensione (già conosciuta peraltro) dell’arroganza, e lo installa saldamente nella categoria dei vecchi colti da delirio indotto da demenza degenerativa primaria di tipo politico. Una brutta roba, “diciamo”, e il guaio è che molti invece, non capendo la diagnosi, la spacciano per intelligenza politica sopraffina.
Archivio mensile:Giugno 2013
Siamo più di 101!
Su questa maglietta, tra le tantissime firme di democratici di ogni parte d’Italia, c’è anche la mia.
Non credo che la cosa sia importante in senso assoluto, ma lo è moltissimo almeno per me. E’ simbolo perentorio del fatto che non dimenticherò e che la gravità di quello che è successo con l’elezione del Presidente della Repubblica non si affievolirà mai!
Caro parlamentare del PD che segretamente (e vigliaccamente!) hai deciso di affossare il progetto del PD, non meriti di stare dove stai. Non c’è tempo che possa cancellare questa ferita, fatta non a Romano Prodi, ma allo “spirito collettivo” del centrosinistra italiano. Qualsiasi sia la ragione, o il capetto, per cui ti sei comportato così, ritieniti un persona piccola e borghesotta, ritorta su sè stessa e incapace di aprirsi ad una fase nuova della politica italiana. Al pari del Bertinotti/D’Alema del ’98, al pari del Mastella/altri del 2007. Goditi pure i tuoi soldoni da parlamentari, ma cammina a testa bassa fino al termine della tua (breve, ne sarò sicuro) carriera politica o perlomeno fino al momento in cui, colpito da un’inaspettata ondata di coraggio, proverai a giustificare pubblicamente le tue ragioni. Ma se avessi avuto qualcosa di politicamente sensato da dire, non avresti aspettato già due mesi.
Papa Francesco: ” In Vaticano c’è una lobby gay”
Se dovesse essere confermata questa “leggerezza” di Papa Francesco, spero che i tanti sognatori, che con la dipartita (volontaria?!) di Ratzinger dal Vaticano nel giro di pochi mesi si sono riscoperti ferventi clericali, si fermino un attimo a riflettere.
Il mio non vuole essere anti-clericalismo, è semplice principio di precauzione: non era “reazionario” Benedetto XVI quanto Francesco non è Obama!
Davvero non capisco chi è passato dal dipingere il papa tedesco come un mostro a chi si straccia le vesti per il papa sudamericano.
Il problema dello IOR è cruciale, ma oggettivamente non basta dire che San Pietro non aveva una banca per risolvere la questione, se non mediaticamente. Se chi guida la Chiesa professa (giustamente) il diritto di TUTTI ad essere felici e realizzati, NON può permettersi di continuare a discriminare i molti cittadini credenti (e non) che non sono liberi di esprimere i propri sentimenti in paesi retrogradi come l’Italia (mentre in Argentina ognuno può già sposare chi vuole!).
Il problema è un giubbotto di pelle?
Attaccare Renzi perchè porta il giubbotto di pelle è patetico. Difendersi dicendo che è un grave errore attaccare il settore della pelletteria italiano, in compenso, non è di molto più ambizioso. Suggerirei a tutti di elevare il confronto per essere utili sul piano politico a questo sgangherato (in questa fase) partito.

Ha senso fare una battaglia durissima (e su molti punti condivisibile) per mandare a casa i vecchi dirigenti del PD che fanno incetta di incarichi e di poltrone, salvo poi, passati appena 6 mesi e mutata la situazione politica, sbandierare ai quattro venti che si può tranquillamente fare il Sindaco di una città come Firenze e in contemporanea gestire un partito complesso come il Partito Democratico a Roma!?!
Mi si conceda la definizione di “panzanate” a giravolte come questa, che non fanno altro che togliere credibilità a chi le proferisce e questo non lo voglio. Non lo voglio perchè la battaglia di Renzi, il Renzi della primarie, il Renzi della campagna elettorale, servono e serviranno (insieme a tanti altri contributi) a rilanciare il centrosinistra italiano. E non possiamo permetterci il lusso di vedere le nuove risorse del PD morire di strategia e rivitalizzare così quei vecchi volponi che magicamente da essere rottamati passano ad esserne i primi sponsor…
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