Famiglia o Comunità?

L’impegno in politica ognuno lo vive a modo suo. In questi anni però non sono mai riuscito ad immedesimarsi in quelli che vivono il partito alla stregua di una FAMIGLIA e (inconsciamente?!) arrivano a ricrearne le stesse dinamiche.
Io preferisco di gran lunga l’idea di partito-COMUNITA’; un’associazione, non di certo precaria, di persone che possono anche essere diverse tra loro in alcuni aspetti, ma che hanno gli stessi obiettivi di fondo e rimangono sempre leali tra loro.
In una famiglia si tende ad educare i nuovi arrivati secondo i propri valori (cosa rispettabilissima e naturale nelle famiglie, sia ben chiaro…) e chi c’era prima prende sotto la propria ala chi viene dopo.
In una comunità invece ci si confronta in modo franco e si cresce così insieme, prendendo da ognuno ciò in cui oggettivamente eccelle e dandogli ciò in cui deficita.
Eccederò in materialismo ma, visti quelli che dovrebbero essere gli obiettivi di chi s’impegna socialmente, trovo quest’ultimo approccio molto più produttivo sul piano politico. Probabilmente meno intenso (solo a prima vista) sul piano della “fratellanza”, ma che, garantisco, non esclude comunque la nascita di salde amicizie.
Chi fa politica oggi, si ritrova purtroppo bersagliato dagli sberleffi di molti, quando invece dovrebbe essere uno dei regali più belli che un cittadino può fare alla collettività. E la suddivisione in “famiglie” porta ad un debito di lealtà, oggettività, spontaneità e meritocrazia. Tutti elementi indispensabili invece per recuperare la funzionalità del sistema.
Rifacciamoci all’idea di COMUNITA’ e finalmente tutto sembrerà avere più senso.

CoeRenzi???

Ora è risaputo che io sia un ignorante. Pertanto vi chiedo una cosa. Ed è una cosa su Matteo #Renzi, dopo che ha fatto parlare dal palco della Leopolda ’13, un Fassino pieno di energia, a sua volta applaudito in prima fila da un Franceschini, che (dopo aver capeggiato i 101 insieme a D’Alema, e diciamolo CAZZO!) si è riscoperto più rottamatore che mai.
Beh, ho sentito l’intervento conclusivo in cui affonda definitivamente il governo Letta, urlando “mai più larghe intese” (e ci sta, fanno schifo…). Intervento in cui critica da cima a fondo la legge di stabilità del Governo (e ci sta, fa schifo…). Poi ho riflettuto e ora se me lo trovassi di fronte per strada, gli direi: “caro Sindaco di Firenze, che vuoi fare anche il segretario del PD e che ti vanti di avere oltre 200 parlamentari del PD che ti sostengono, la smetti cortesemente di prendermi per il culo anche te? Se è vero che non ti va bene niente di quello che c’è e se è vero che hai 200 parlamentari dalla tua, allora smettila di blaterare ed inizia ad agire. Puoi fare cadere il governo già stasera! Capisco, vuoi essere meno duro? Non c’è problema! Hai 200 parlamentari con te, fa’ partire una raffica di emendamenti migliorativi della finanziaria con le tue legittime proposte, lo puoi fare e faresti del bene al paese. Delle due l’una, o non è vero che hai 200 parlamentari compatti, oppure non è vero che sei contro questa fase politica. In ogni caso mi stai pigliando per il culo. Buonasera.”

Berlusconi condannato definitivo…e ora?

Chiariamoci: a me delle sorti giudiziarie di Berlusconi non me ne frega niente. Rispetto le sentenze e mi aspetto che vengano applicate.
A me interessa quello che si dovrà ora fare per l’Italia, visto che finora al governo con lui e con il PDL non s’è fatto niente!
Sarò ingenuo, ma io la situazione la analizzo in modo completamente diversa rispetto a molti. Secondo me, ora Berlusconi si attaccherà con i denti al governo Letta-Alfano. Il suo è tutto, come al solito, un bluff. Se si dovesse tornare a votare in tempi stretti, lui non sarebbe ricandidabile, sarebbe sicuramente fuori dal Parlamento e verosimilmente agli arresti domiciliari quindi assente alla campagna elettorale; equivarrebbe alla scomparsa del suo partito, perchè non credo che sua figlia Marina o altri siano dotati della stessa capacità di abbindolare gli italiani.

Giocoforza punterà a far durare quanto più possibile questo governo, fino al termine dell’interdizione dei pubblici uffici e all’estinzione della pena. Ora la palla passa al PD e sarà per il centrosinistra la partita della vita. Il PDL, Forza Italia o come si chiamerà, alzerà i toni senza arrivare però alla rottura definitiva e a questo punto sarà il PD a dover dimostrare di poter governare senza i diktat del suo scomodissimo alleato di governo, o di approvare ANCHE a maggioranza variabile una nuova legge elettorale e rimettere tutto in mano agli elettori, con “buonissima” pace di Napolitano. Anche a in autunno, novembre, dicembre o gennaio che sia.
L’avversario (ormai impresentabile) va sconfitto politicamente e solo con una politica diversa potremo far vedere di essere diversi. Pensiamo subito ad un exit-strategy perchè non ci dobbiamo far trascinare in fondo al pozzo da un PDL impazzito e in lutto per le beghe giudiziarie del suo padrone.

Sono insulti solo quando vengono dagli altri?

Beppe Grillo che si indigna, definendo schifosi, coloro che hanno preso in giro il deputato grillino Michele Dall’Osso è patetico e populista ! Lui che per anni ha preso in giro Bossi per i gravi handicap lasciati dalla sua malattia, lui che definisce “busone” chi è omosessuale, lui che non ha mai alzato un dito quando diversi esponenti politici insultavano un Ministro, solo perchè nera, e la equiparavano ad una scimmia e ne auguravano lo stupro!
Caro Beppe, sei vecchio, hai 65 anni, uno alla tua età dovrebbe smetterla di comportarsi da bambino e iniziare a capire che l’indignazione non può essere MAI a senso unico! Io che mi indigno per le offese che vengono rivolte al Ministro Kyenge, io che non ho mai condiviso l’attacco personale a chi ha subito una grave malattia, io sì che posso indignarmi, e lo faccio, per coloro che sfottevano il deputato Dall’Osso.

Tu: puoi solo stare zitto!

Papa Francesco: ” In Vaticano c’è una lobby gay”

Se dovesse essere confermata questa “leggerezza” di Papa Francesco, spero che i tanti sognatori, che con la dipartita (volontaria?!) di Ratzinger dal Vaticano nel giro di pochi mesi si sono riscoperti ferventi clericali, si fermino un attimo a riflettere.
Il mio non vuole essere anti-clericalismo, è semplice principio di precauzione: non era “reazionario” Benedetto XVI quanto Francesco non è Obama!
Davvero non capisco chi è passato dal dipingere il papa tedesco come un mostro a chi si straccia le vesti per il papa sudamericano.
Il problema dello IOR è cruciale, ma oggettivamente non basta dire che San Pietro non aveva una banca per risolvere la questione, se non mediaticamente. Se chi guida la Chiesa professa (giustamente) il diritto di TUTTI ad essere felici e realizzati, NON può permettersi di continuare a discriminare i molti cittadini credenti (e non) che non sono liberi di esprimere i propri sentimenti in paesi retrogradi come l’Italia (mentre in Argentina ognuno può già sposare chi vuole!).

Non può funzionare!

Neanche un mese e il governo Letta ha la fiducia più bassa di tutti i governi precedenti, compreso il precarissimo governo Prodi del 2006 (e di molto!).
Solo che allora Prodi aveva la maggioranza per un solo senatore, mentre il governissimo di oggi dispone della più ampia maggioranza parlamentare di sempre.
Cosa significhi credo sia evidente: avere solo il 45% degli italiani che esprimono fiducia in un governo sostenuto da partiti che hanno preso il 70% dei consensi, indica chiaramente che quel governo NON è sostenuto dagli stessi elettori dei partiti che lo compongono!

Mi sforzo di capire le motivazioni che hanno spinto Napolitano a forzare la mano per un governo prettamente politico PD-PDL, ma non ne trovo. Proprio perchè siamo in una crisi profonda e necessitiamo di riforme immediate, non si può mandare allo sbaraglio una maggioranza raffazzonata e contronatura che non è in grado di unirsi su nessuna riforma sostanziale, che non siano patetici ed inutili posticipi IMU.
Il PD è allo sbando e non solo per colpa del risultato elettorale deludente! Per quasi due mesi dopo le elezioni, con gli stessi numeri in Parlamento, il Partito Democratico era il partito che dava le carte e che veniva apprezzato dagli italiani per come gestiva quel ruolo delicato. Poi i 400 parlamentari democratici sono improvvisamente esplosi tra mille rivoli e correnti e si son fatti prendere dal panico. Senza più una guida, si sono messi alla mercè del Presidente della Repubblica e conseguentemente di Berlusconi.
La strategia Berlusconi è chiara, utilizzare il governissimo per azzerare completamente il restante consenso del centrosinistra e una volta finito il lavoro tornare immediatamente alle elezioni.
Per farlo lancia proposte indecenti, poi furbescamente prontamente ritirate, come la riduzione della pena per il concorso esterno mafioso. Proposte che sa che non verranno mai approvate in Parlamento (dove il PDL non ha la maggioranza) ma che hanno come unico obiettivo quello che allontanare sempre di più gli elettori di centrosinistra dal PD.
PD che partecipa allo stesso governo con Berlusconi. E’ un lavoro quotidiano, che passa da disegni di legge improponibili, ma che vedono anche piccoli dettagli: come far uscire pubblicamente la Santanchè a sostegno di Dario Franceschini per la questione degli sms inviati per chiedere il voto alla sua compagna. Qualsiasi occasione è utile per evidenziare sempre di più che il PDL è al fianco del PD, facendogli perdere quanto più consenso possibile. E il PD non riesce a liberarsi da questo abbraccio mortale perchè non ha una guida autorevole e legittimata, perchè non ha un gruppo dirigente compatto.
C’è un altro dato, anche se da prendere con le pinze: tra i segretari di partito Epifani riscuote solo il 18% di fiducia.
E in tutto questo c’è qualcuno così folle da voler persino rinviare il congresso del PD, per il quale già dovremo aspettare mesi?! Per carità, fermatevi e lasciate il posto a qualcun’altro.

Grillo e Berlusconi: stessi toni, perchè reazioni diverse?

Bene ha fatto il premier Letta a contestate a Grillo i toni inaccettabili ed eversivi che è solito usare (classico di chi si ritrova senza idee). Ora però è DOVEROSO che, in vista dell’indecente manifestazione che Berlusconi terrà domani a Brescia contro la magistratura (e pertanto contro la giustizia e l’ordine democratico tutelato dalla Costituzione), Enrico Letta richiami ai principi democratici anche gli organizzatori della piazza di Brescia senza remora alcuna.
Personalmente, trovo inconcepibile essere alleati con questa gentaglia. E’ inconcepibile moralmente (e mi si potrebbe replicare come questo possa essere anche solo un problema mio), ma lo è soprattutto politicamente e “progettualmente” (e questo invece è sicuramente un problema anche per tutto il paese). Non esistono politiche di governo con chi non condivide nulla con il tuo impianto di base. Non esistono alleanze con chi dell’Italia non gliene frega proprio niente.
Non raccontiamocela e non raccontiamolo al paese, perchè già non ci sta più ascoltando: SVEGLIA!

No al Governissimo. Sì al Governissimo.

Un governo a guida Enrico Letta, politico e senza scadenze, insieme a Lega e PDL e frantumando la coalizione (visto che SEL non ci sta): sarò stupido io, ma non capisco come tutto ciò non sia definibile come “governissimo”. Proprio il “governissimo” che abbiamo demonizzato sia in campagna elettorale, sia nei 50 giorni di stallo successivi alle elezioni. Ora però l’implosione del PD ci ha trascinato in questa situazione: “non ci sono alternative” si giustificano i dirigenti del partito. Invece le alternative ci sono eccome: una cosa è avere un governo con il nostro vice-segretario Presidente del Consiglio, il segretario del PDL Alfano vice-premier e ministri come Gelmini, Schifani e Paolo Romani. Governo che che tutti vorrebbero far durare almeno un paio di anni. Una cosa completamente diversa (sicuramente “meno inciucista”) è un governo di scopo, sostenuto da una fetta più ampia in Parlamento (eh già le responsabilità dovrebbero essere di tutti), poco politicizzato e quei pochi politici inseriti con un profilo completamente diverso da quelli di cui si sta vociferando.

 
Vorrei fare notare a tutti che a seguito della rottura con SEL, il PD non ha più la maggioranza NEMMENO alla Camera! Ci vuole un genio politico per capire cosa significa tutto ciò? Significa che saremo molto più succubi dei veti di Berlusconi (veti che già ha iniziato a porre) e che questo “governissimo” sarà una Caporetto ancora più dolorosa della disastrosa elezione del Presidente della Repubblica. E cosa fanno i dirigenti del PD? Preparano le espulsioni per chi non si allineerà sul voto di fiducia a questa porcata in Parlamento? Semplicemente ridicolo. Ridicolo appellarsi, proprio su questo passaggio, alla Carta d’Intenti sottoscritta in campagna elettorale, perchè quella Carta d’Intenti è stata completamente stracciata nella disastrosa gestione dell’ultima delicata fase politica.
I “101 traditori” che hanno affossato Prodi a favore della larghe intese (chi per soddisfare le richieste e le ambizioni del proprio capo-bastone, chi perchè temeva di perdere il posticino al sole in caso di scioglimento delle Camere) hanno vinto. Hanno vinto, distruggendo però il partito che per anni abbiamo cercato di costruire pezzo per pezzo in ogni singolo comune d’Italia. Hanno vinto grazie alla loro vigliaccheria e vinceranno due volte quando otterranno l’assurda e stalinista espulsione di coloro (pochi, ahimè) che invece chiederanno al PD di rimanere fedele ai proprio valori e alla propria storia. La vera scissione fatale che rischiamo è quella tra una dirigenza, un gruppo parlamentare completamente scollegati dalla realtà e il proprio elettorato. Non ci si nasconda dietro i problemi gravi di questo paese. Vanno risolti e va fatto con determinazione. Di certo non lo si potrà fare con gli stessi ministri che questi problemi li hanno provocati.
Nemmeno Enrico Letta camminerà sulle acque, ahinoi.

Disastro a Roma!

Chi, come la povera Bindi o altri, afferma che il dramma di questi giorni è stato provocato dall’aver scelto i nostri parlamentari attraverso le primarie, NON HA CAPITO UNA MAZZA!
E’ l’esatto contrario: proprio l’aver stabilito un legame tra eletto ed elettore, scardinando il porcellum e i vari capibastone (D’Alema, ecc…), spinge il parlamentare a non ignorare la propria base. E trovatemi solo uno della base che voleva eleggere Marini, o silurare Prodi?!! La ciliegina sulla torta sarebbe un governo Letta e/o Amato sostenuto col PDL, a quel punto sarebbe la scissione. Sì, la scissione tra questa classe dirigente fallimentare e il proprio popolo.

Marini? No, grazie!!!

Gentili Parlamentari del PD, modenesi e non, fermiamoci e riflettiamo. Marini è persona degna, ma non adatta al ruolo di Capo dello Stato. Intimamente lo sapete bene anche voi. In aggiunta a questo il segnale dato al paese sarebbe deleterio. Di chiusura, mancato rinnovamento e peggio ancora: di inciucio! Non ho trovato un elettore del PD che non si sia ferocemente indignato di fronte a questa prospettiva. Qualsiasi cosa vi abbiano detto: “sì, è un passaggio difficile, ma poi il paese ne capirà il significato”, “saremo in grado con un po’ di pazienza di assorbire anche questo”, “nulla cura come il tempo, vedrete…”, “sappiamo che a molti sembra incomprensibile, ma poi il progetto sarà chiaro a tutti a lungo termine” – beh sappiate che sono tutte cazzate. La corda s’è spezzata e comunque vada il PD rischia di avviarsi verso il tramonto. Dipende solo da voi, nell’urna di Montecitorio, decidere se ricollegare in extremis le istituzioni al paese, facendo lo sforzo, immane ma necessario, di cambiare prospettiva per una volta. Non vi si chiede di votare un inetto, un incapace, una persona brava nella propria professione ma senza il profilo giusto per fare il Capo dello Stato. Vi si chiede di NON votare per chi non saprebbe garantire l’unità nazionale, per chi non avrebbe la statura dimostrata invece dai suoi predecessori. Vi si chiede di non consegnare il nostro paese definitivamente all’antipolitica. Questa è una cosa che va ben oltre il Partito Democratico e la coalizione di centrosinistra, va ben oltre i posizionamenti interni, i congressi, o le riconsegna (o meno) delle tessere, sono sicuro che ne siate pienamente consapevoli.
Buon lavoro.