Per una volta Repubblica ci vede giusto: Cuperlo il nobile sconfitto, Renzi il turbopiacione, Civati la vera sorpresa. E’ evidente a tutti che, ieri sera, Cuperlo è stato completamente obnubilato sia dalla piacioneria di Renzi che dalla solidità della coerenza di Civati. Per Cuperlo, il risultato dell’8 dicembre (quando le sue percentuali più che dimezzeranno rispetto a quelle ottenute nei circoli!) sarà uno smacco pesantissimo e nulla sarà più come prima dentro il PD.
E allora mi viene in mente una conversazione con un giovane iscritto PD (molto preparato) solo un paio di settimane fa, che di fronte alle motivazioni del mio sostegno a Pippo Civati mi rinfacciava con decisione che votare Civati era una scommessa troppo azzardata, un vero salto nel buio e che, visto che bisogna assolutamente evitare un Matteo Renzi segretario, non ci dovevamo perdere in cazzate e sostenere l’unico che lo può battere.
Ora due cose: Matteo Renzi non mi piace, ma non è il male assoluto. O almeno non più di Cuperlo e soprattutto di chi ha devastato il PD in questi mesi (una parte sta anche col Sindaco, lo so, ma il punto è un altro).
Poi: sarò rude. Davvero mi si raggela il sangue quando è proprio dai più giovani (tra l’altro già impegnati in politica!) che viene una completa incapacità di lettura della realtà. Tra me e me cerco di capirne le cause, ancora non ho una risposta definitiva. Anche se penso che la cooptazione e la “militarizzazione delle ideologie”, adottate a scapito di un confronto aperto e franco, siano di certo complici di queste mancanze e stiano facendo dei danni immensi. Non di certo a Civati, ma alla nostra ditta.
Civati: la vera sorpresa.
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