Save Greece!

Quello che sto per scrivere forse per molti non avrà politicamente senso: ma penso che sia più legittimo che Tsipras rimetta al popoli greco la decisione sulla trattativa per la ristrutturazione del debito. Ma una volta che un capo di governo, di sua iniziativa (e non perché proposto da altri, cosa che cambierebbe e di molto la situazione!), indice un referendum, allora penso che non dovrebbe dare indicazioni di voto.

Se legittimamente non ritieni di fare una scelta e chiedi al popolo di farlo per te (che è il massimo in una democrazia, sia ben inteso), allora non dici cosa devono votare, perché vuol dire che allora un’idea ce l’hai. E potrebbe sembrare che forse cerchi una via d’uscita decorosa, visto come i sondaggi diano in vantaggio i “SI” all’accordo con la “troika”. Questo non significa che l’Europa non debba muoversi diversamente sul “dramma Grecia”, anzi dovrebbe eccome. Ma la Grecia è davvero in bilico e buttare ogni palla in calcio d’angolo non può essere una tattica da usare per tutti i 90 minuti.

Save Renzi!

Ci risiamo! Il PD prende una sonora batosta elettorale e Renzi (ormai mistificatore anche di sè stesso), dà la colpa alla “sinistra” (aspè…dove l’ho già sentita questa?)  mentre ovviamente si auto-assolve.
Poi vedi che la sinistra in Spagna alle amministrative ha appena ottenuto un risultato stratosferico e che Renzi ha imposto al Parlamento una legge elettorale demenziale come l’Italicum, che probabilmente consegnerà il paese a Grillo o a Salvini.

E invece che fare autocritica, il segretario/premier dice “Basta primarie” per paura di essere messo in discussione, dopo averle pretese in ogni sede per arrivare alla segreteria del PD (e, in modo un po’ improprio, anche alla Presidenza del Consiglio). Si vuole fare del PD un partito modello USA, poi ci si blinda e si pontifica con fare tipicamente italico, cercando di dare la colpa a tutto e a tutti (Casson, Paita, Marino, la sinistra, le primarie, i gufi, i sindacati, gli insegnanti, ecc…) senza mai mettersi in discussione.

Qualcosa s’è rotto e va aggiustato al più presto. Il potere per il potere non è mai servito a nessuno, se non a chi aveva l’illusione di esercitarlo. E intanto l’Italicum incombe… Mamma mia…

Regionali 2015: è finita la luna di miele?

Non credo che queste elezioni regionali sanciranno la “fine” del renzismo, ma di certo ne certificano il suo fallimento.
Un dato su tutti: Il PD vince SOLO laddove la destra s’è presentata divisa, a parte l’Umbria “rossa” dove c’è mancato un pelo! Le uniche due regioni in cui il PD ha perso poi (anzi “stra-perso” visto che si toccano le percentuali peggiori di sempre per il centrosinistra sia in Veneto che in Liguria!), sono le uniche due in cui le candidate governatrici erano fortemente caratterizzate come “renziane” e dove Renzi stesso ha speso in prima persona molte energie in campagna elettorale. Batoste durissime con percentuali del 20% sotto le Europee e di almeno il 10% sotto le già conservative aspettative pre-elettorali, un elettorato che non viene ri-attivato, percentuali ampiamente sotto il PD “vecchia ditta” e un’affluenza abbastanza deprimente.

L’arroganza del premier, unita alla miopia dei suoi sostenitori “pasdaran”, hanno portato la nave democratica su una rotta che evidentemente non è più riconosciuta dalla maggior parte del suo elettorato, rivitalizzato il M5S in tutte le regioni (dato molto significativo per le Regionali!) e portato il centrodestra, decotto ed esploso, a contendere alcune “regioni rosse”.
La spinta al cambiamento dei primi mesi del governo Renzi è evidentemente svanita con gli ultimi provvedimenti e vicende. Ora non resta che correggere la rotta, Renzi se ne dovrà rendere conto e se deciderà finalmente di integrare la sua capacità comunicativa con approcci diversi e politiche più consone al partito che dice di rappresentare e al programma con cui ha vinto le primarie, allora potremo farcela.

Se così non sarà, prepariamoci a mesi turbolenti nella politica italiana e a novità repentine, perchè il premier-segretario sa benissimo che, non solo il consenso è fluido, ma lo sono anche le dinamiche interne del PD nei territori. E non basterà più farsi una partita alla Playstation con Orfini per risolvere tutto.
E il tutto mentre abbiamo appena approvato una legge elettorale indecente che ora rischia davvero di consegnare il paese in mano a Grillo o a Salvini.
E davvero noi vogliamo dare la colpa di tutto questo a Pastorino? Urgono riflessioni intellettualmente oneste, non fantasticazioni…

playstation