Save Greece!

Quello che sto per scrivere forse per molti non avrà politicamente senso: ma penso che sia più legittimo che Tsipras rimetta al popoli greco la decisione sulla trattativa per la ristrutturazione del debito. Ma una volta che un capo di governo, di sua iniziativa (e non perché proposto da altri, cosa che cambierebbe e di molto la situazione!), indice un referendum, allora penso che non dovrebbe dare indicazioni di voto.

Se legittimamente non ritieni di fare una scelta e chiedi al popolo di farlo per te (che è il massimo in una democrazia, sia ben inteso), allora non dici cosa devono votare, perché vuol dire che allora un’idea ce l’hai. E potrebbe sembrare che forse cerchi una via d’uscita decorosa, visto come i sondaggi diano in vantaggio i “SI” all’accordo con la “troika”. Questo non significa che l’Europa non debba muoversi diversamente sul “dramma Grecia”, anzi dovrebbe eccome. Ma la Grecia è davvero in bilico e buttare ogni palla in calcio d’angolo non può essere una tattica da usare per tutti i 90 minuti.

La povera fine del totem islandese…

Ma tutti quei fantastici euro-scettici, grillini, partigiani della contro-informazione della rete e dei “gombloddi!1!” contro i cittadini, dove sono ora?
Perchè tutti si sono improvvisamente taciuti sulla “favola” del paesino del Nord che sconfiggeva la finanza e non ripagava il suo debito? Perchè erano tutte fandonie!
L’Islanda non ha mai rifiutato di pagare il proprio debito e la sola scelta del precedente governo progressista di inoltrare domanda di adesione all’Unione Europea aveva stabilizzato, e di molto, la devastata situazione finanziaria del piccolo paesello del Nord. Poi sono arrivati i demagoghi e mandano tutto in vacca.
E così si scopre anche che da una parte: anti-europeisti, fautori del fallimento degli stati e della decrescita felice, e dall’altra: populisti, neo-liberisti e per la finanza libera a tutti i costi, in realtà utilizzano la stessa propaganda e soprattutto vanno a pescare nello stesso bacino di elettorato. Bacino che è ahimè in aumento.
Chi tira sassi contro la moneta unica e contro l’Europa, tira sassi contro il proprio futuro e quello dei suoi figli! BASTA!