E ora? Ora si salva l’Italia!

Più che analizzare il voto, credo che si debba analizzare il da farsi. Ok, lo shock è stato grande per tutti. Inutile negare che la campagna elettorale del centrosinistra sia stata inefficace: un buon programma, un ottimo candidato premier , che però non hanno saputo entusiasmare giocando in difesa e dando a Berlusconi la possibilità di personificare su di lui e sul PDL la forza di “rottura”, nonostante sia stato al governo 4 degli ultimi 5 anni, (incredibile!)
Riflettiamo in premessa su alcuni aspetti però:

1) Ci sarebbe molto da recriminare: un anno fa ci dissero che con grande senso di responsabilità il PD non chiedeva le elezioni anticipate ed avrebbe sostenuto il governo tecnico di Monti per non far cadere il paese nell’instabilità. Oggi invece siamo precipitati nell’instabilità più assoluta anche per la mancata analisi sugli ipotetici scenari successivi e le dovute contromisure, ma tant’è.

2) Per la terza volta in 6 elezioni Silvio Berlusconi perde e non avrà la maggioranza in Parlamento. Sarà un animale elettorale ma metà delle volte ha perso ed eppure è sempre lì, vuol dire che è inutile sperare di allontanare Berlusconi dalla politica sconfiggendolo nelle urne, la sua leadership, sia tra i suoi parlamentari che gli elettori, non è di tipo politico ma clientelare, ahimè. Ed è per questo il vero pericolo democratico in Italia.

3) Il risultato di Grillo è oltre ogni previsione ed è dovuto a molti motivi (inerzia dei partiti davanti agli scandali, crisi economica, ecc…) ma anche in parte spiegabile con l’incredibile aspettativa che i media hanno creato su di lui. Aspettativa che lui ha sapientemente saputo coltivare, grazie alle tattiche studiate da Casaleggio e cucitegli su misura! Altro che “censura mediatica” (chi gli crede in questo è uno stolto) e le scene dei giornalisti che assalivano Grillo ai comizi o al seggio (anche a costo di violare il silenzio elettorale!) non facevano che alimentare l’attenzione su di lui, senza però dargli modo di scoprirsi troppo o dover rispondere alle legittime domande, alle quali ogni politico avrebbe il DOVERE di rispondere!

Non andrò oltre nell’analisi del risultato o sui pericoli della deriva populista escogitate da Berlusconi e Grillo, perchè ora il problema più grande è riuscire a gestire la situazione delicatissima in Parlamento (e nel paese!) con una classe dirigente che è in parte delegittimata politicamente (sia per demeriti propri, ma soprattutto perchè vittima del populismo esasperato).

Il dato più allarmante: il 55% degli italiani hanno dato il loro voto a forze che parlano apertamente di uscire dall’Euro, probabilmente senza nemmeno apprezzare in pieno cosa questo significherebbe concretamente.

Non vedo, quindi, chi questa responsabilità possa dimostrarla, se non Bersani.

E’ il momento di usare ora l’incisività che è mancata in campagna elettorale. Il centrosinistra ha la maggioranza alla Camera e ha il diritto di formare un governo. Un governo che sarà necessariamente di minoranza al Senato. 4/5 punti chiarissimi e da fare subito: riduzione dei costi della politica, riforma della legge elettorale, elezione del Presidente della Repubblica, risoluzione del conflitto di interesse e legge anti-corruzione seria!

Mai con Berlusconi! E richiamando ogni senatore ma anche ogni deputato al suo ruolo e alla propria coscienza. Anche perchè in aula non ci saranno spazi per le urla e le strumentalizzazioni proprie di questa bruttissima campagna elettorale. Sarà quindi onere dei parlamentari del Movimento 5 Stelle districarsi tra il caos delle affermazioni del loro capobranco e contemporaneamente dimostrare che in aula non sono eterodiretti da una lussuosa villa di Genova. Sarà loro onere dimostrare che si rendono conto della situazione del paese e che tra Bersani e Berlusconi c’è onestamente un abisso.
Di una cosa son convinto e anche i “grillini” dovrebbero preoccuparsi: a continuare a tirare i sassi contro il centrosinistra Grillo non arriverà mai a governare questo paese da solo! L’unica cosa che otterrebbe, sarebbe un’inevitabile vittoria di Berlusconi alle prossime elezioni (che sono sempre in agguato!), che, ripeto, è pericolo più attuale che mai.

Abbiamo l’occasione storica di cambiare tutto e stavolta di farlo per davvero, non avremo una seconda occasione per qualificarci agli occhi degli elettori per quello che siamo e che vogliamo essere. Ma da soli non lo possiamo fare ed ora deve essere evidente, a tutti quelli che tengono realmente al progresso della nostra comunità, che bisogna scendere dal trespolo e rimboccarsi le maniche, ma per davvero.

E se il bang lo facesse proprio Grillo?

La strategia di Beppe Grillo per guadagnare consenso? Eccola qua: non rispondere mai alle perplessità portate con pacatezza da chi ha legittimamente deciso di non votarlo, denigrare tutti coloro che non intendono votarlo come prezzolati dal sistema politico (questa è di una gravità inaudita…), offendere strategicamente e sistematicamente gli avversari politici, spalmando su tutti indistintamente responsabilità presenti e passate, soprannominarli con nomignoli derisori che puntualmente vengono ripresi a pappagallo e viralizzati da molti dei seguaci del Beppegrillo.it (conosciuto anche come Movimento 5 Stelle).
Ma tranquilli cari amici, tra 10 giorni tutto sarà finito e lo sarà in questi termini: Grillo prenderà voti, probabilmente tanti, ma dal giorno dopo sarà evidente, a Grillo in primis e poi all’Italia intera, che il comportamento del leader del M5S è semplicemente insostenibile. Secondo molti il populismo che ha messo in moto gli è già scappato di mano. Non so, io non sopporto invece che lui e i suoi sostenitori (che mai mettono in discussione il verbo del Messia e ne ripetono a memoria e in loop la solita lezioncina trita e ritrita, nomignoli ideati da Casaleggio inclusi) si autoincensino proprio come coloro che stanno evitando una deriva estremista nel nostro paese.
Il M5S porterà, a spanne, 100 nuovi parlamentari a Roma, che in tutta sincerità saranno davvero aria fresca per la nostra democrazia. Ma sarà proprio il rapporto che Grillo e Casaleggio terranno con i rappresentanti del Movimento in Parlamento il vero vulnus, lì vedremo se il fondatore e l’unico detentore del simbolo, del nome e di tutti gli annessi e connessi, sarà coerente con quanto assicura da sempre, ovvero che lui è solo un “megafono del popolo” e che il suo compito sarà in gran parte esaurito con l’approdo in Parlamento. I gruppi M5S saranno autonomi (come dovrebbero) o invece continuerà (come credo) a decidere lui per tutti (espulsioni, indirizzi politici via blog, voti in aula)?
Due mesi fa dissi che iniziava l’agonia del “Grillo politico” (quello comico invece ha avanti a sè ancora decenni di successi, per mia fortuna, visto che l’adoro come artista).
Credetemi, senza astio, ma lo penso ancor di più oggi. Non saranno le percentuali (in sicuro aumento rispetto a dicembre) a salvare la baracca a medio-lungo termine, anzi proprio l’aumento dei consensi sarà il catalizzatore dell’evoluzione del Movimento in qualcosa di oggettivamente insostenibile così com’è (a meno che Casaleggio non idei qualcosa di nuovo e alla svelta). In sintesi: ha calcato troppo sull’acceleratore il buon Beppe e alla prova dei fatti o delude i suoi elettori più oltranzisti, vittime del suo populismo esasperato, oppure darà una dimostrazione di inadeguatezza politica totale. In ogni caso saranno cavoli amari… per tutti!