Questi esultano come mattacchioni…

…perchè se rubano 49 milioni di euro allo Stato (cioè noi) poi possono restituirli, solo se beccati, in 80 anni di comode rate (come no?!). 
Questi gridavano “ONESTAH” ma poi ora nominano a capo della RAI un giornalista bufalaro in combutta col “nemico” Silvio, premiano gli evasori fiscali con i condoni (altri che hanno rubato i soldi allo Stato, cioè sempre noi) e aiutano solo chi già guadagna una fortuna con la “flat tax” più ignorante che ci sia (che infatti non è nemmeno una flat tax).
Questi dicevano che per il “reddito di cittadinanza” avevano le coperture, ed invece le coperture non ce le hanno e fanno una manovra stracolma di marchette elettorali a deficit (cioè rubando altri soldi, in particolare alle prossime generazioni, proprio quelle che fanno più fatica ad entrare nel mondo del lavoro).
Il tutto poi per farsi inevitabilmente riprendere da Bruxelles ed avere così il pretesto di dire quanto fa schifo l’Unione Europea. 
Ma tutto questo era comunque previsto e prevedibile… 
Quello che invece mi fa incazzare è vedere come tutto ciò avvenga tra scroscianti applausi di molti ignavi che non capiscono come pochi mesi di effimere soddisfazioni buttino nel cesso anni di sacrifici. Sacrifici che saremo a breve destinati a risubire…

Ps: “allora il PD?” è un argomento che, per tanto che dia soddisfazione a qualche esaltato che non saprebbe come altrimenti controbattere, non cambia ahimè di una virgola lo scenario tragico di cui sopra.

La politica nella piazza VS la politica nella strada

Caro maranellese,
se anche tu, quando cerchi di fare la spesa alla COOP il sabato e la domenica mattina, rischi di investire un “grillino” che blocca il traffico stazionando a piedi in mezzo alla carreggiata con un volantino del Movimento 5 Stelle in mano, o freni all’improvviso per evitare il fattaccio con grosse probabilità di essere tamponato, ti dico questo.
Sì, è anche una violazione del Codice della Strada, ma oltre alla mancanza di sicurezza (dei militanti 5 Stelle in primis!), ho anche un’altra perplessità. Non sarebbe più pratico infatti, oltre che meno pericoloso, fare campagna elettorale in piazza incontrando le persone e spiegando con calma il proprio programma e le proprie ragioni? Capisco adottare tecniche di comunicazione politica puramente di immagine, come le biciclette e il risciò che girano ma con tripudio annesso di bandiere e simboli di Grillo, capisco (meno) il volantinaggio pericoloso in mezzo alla strada pubblica. L’obiettivo principale è mostrare in giro per #Maranello il simbolo del partito di Grillo (sia chiama marketing e vabbè).
Ma personalmente non capisco il dover smollare in fretta e furia al cittadino il volantino elettorale (perché chi è incolonnato dietro ha fretta di far la spesa) senza poter però rispondere a qualche domanda.
Penso che sarebbe più utile per i cittadini di Maranello, poter conoscere il programma di una forza politica in corsa alle Elezioni del 25 maggio, senza mettere a repentaglio la sicurezza di circola sulle strade e con la possibilità concreta di fermarsi per conoscere meglio le proposte e chi intende portarle avanti in Consiglio Comunale.
Il Partito Democratico e i suoi candidati vi aspettano, in sicurezza, nelle piazze (lunedì a Pozza, mercoledì a Maranello, venerdì a Gorzano), per rispondere alle vostre domande.

Sono insulti solo quando vengono dagli altri?

Beppe Grillo che si indigna, definendo schifosi, coloro che hanno preso in giro il deputato grillino Michele Dall’Osso è patetico e populista ! Lui che per anni ha preso in giro Bossi per i gravi handicap lasciati dalla sua malattia, lui che definisce “busone” chi è omosessuale, lui che non ha mai alzato un dito quando diversi esponenti politici insultavano un Ministro, solo perchè nera, e la equiparavano ad una scimmia e ne auguravano lo stupro!
Caro Beppe, sei vecchio, hai 65 anni, uno alla tua età dovrebbe smetterla di comportarsi da bambino e iniziare a capire che l’indignazione non può essere MAI a senso unico! Io che mi indigno per le offese che vengono rivolte al Ministro Kyenge, io che non ho mai condiviso l’attacco personale a chi ha subito una grave malattia, io sì che posso indignarmi, e lo faccio, per coloro che sfottevano il deputato Dall’Osso.

Tu: puoi solo stare zitto!

Grillo e Berlusconi: stessi toni, perchè reazioni diverse?

Bene ha fatto il premier Letta a contestate a Grillo i toni inaccettabili ed eversivi che è solito usare (classico di chi si ritrova senza idee). Ora però è DOVEROSO che, in vista dell’indecente manifestazione che Berlusconi terrà domani a Brescia contro la magistratura (e pertanto contro la giustizia e l’ordine democratico tutelato dalla Costituzione), Enrico Letta richiami ai principi democratici anche gli organizzatori della piazza di Brescia senza remora alcuna.
Personalmente, trovo inconcepibile essere alleati con questa gentaglia. E’ inconcepibile moralmente (e mi si potrebbe replicare come questo possa essere anche solo un problema mio), ma lo è soprattutto politicamente e “progettualmente” (e questo invece è sicuramente un problema anche per tutto il paese). Non esistono politiche di governo con chi non condivide nulla con il tuo impianto di base. Non esistono alleanze con chi dell’Italia non gliene frega proprio niente.
Non raccontiamocela e non raccontiamolo al paese, perchè già non ci sta più ascoltando: SVEGLIA!

E se il bang lo facesse proprio Grillo?

La strategia di Beppe Grillo per guadagnare consenso? Eccola qua: non rispondere mai alle perplessità portate con pacatezza da chi ha legittimamente deciso di non votarlo, denigrare tutti coloro che non intendono votarlo come prezzolati dal sistema politico (questa è di una gravità inaudita…), offendere strategicamente e sistematicamente gli avversari politici, spalmando su tutti indistintamente responsabilità presenti e passate, soprannominarli con nomignoli derisori che puntualmente vengono ripresi a pappagallo e viralizzati da molti dei seguaci del Beppegrillo.it (conosciuto anche come Movimento 5 Stelle).
Ma tranquilli cari amici, tra 10 giorni tutto sarà finito e lo sarà in questi termini: Grillo prenderà voti, probabilmente tanti, ma dal giorno dopo sarà evidente, a Grillo in primis e poi all’Italia intera, che il comportamento del leader del M5S è semplicemente insostenibile. Secondo molti il populismo che ha messo in moto gli è già scappato di mano. Non so, io non sopporto invece che lui e i suoi sostenitori (che mai mettono in discussione il verbo del Messia e ne ripetono a memoria e in loop la solita lezioncina trita e ritrita, nomignoli ideati da Casaleggio inclusi) si autoincensino proprio come coloro che stanno evitando una deriva estremista nel nostro paese.
Il M5S porterà, a spanne, 100 nuovi parlamentari a Roma, che in tutta sincerità saranno davvero aria fresca per la nostra democrazia. Ma sarà proprio il rapporto che Grillo e Casaleggio terranno con i rappresentanti del Movimento in Parlamento il vero vulnus, lì vedremo se il fondatore e l’unico detentore del simbolo, del nome e di tutti gli annessi e connessi, sarà coerente con quanto assicura da sempre, ovvero che lui è solo un “megafono del popolo” e che il suo compito sarà in gran parte esaurito con l’approdo in Parlamento. I gruppi M5S saranno autonomi (come dovrebbero) o invece continuerà (come credo) a decidere lui per tutti (espulsioni, indirizzi politici via blog, voti in aula)?
Due mesi fa dissi che iniziava l’agonia del “Grillo politico” (quello comico invece ha avanti a sè ancora decenni di successi, per mia fortuna, visto che l’adoro come artista).
Credetemi, senza astio, ma lo penso ancor di più oggi. Non saranno le percentuali (in sicuro aumento rispetto a dicembre) a salvare la baracca a medio-lungo termine, anzi proprio l’aumento dei consensi sarà il catalizzatore dell’evoluzione del Movimento in qualcosa di oggettivamente insostenibile così com’è (a meno che Casaleggio non idei qualcosa di nuovo e alla svelta). In sintesi: ha calcato troppo sull’acceleratore il buon Beppe e alla prova dei fatti o delude i suoi elettori più oltranzisti, vittime del suo populismo esasperato, oppure darà una dimostrazione di inadeguatezza politica totale. In ogni caso saranno cavoli amari… per tutti!

Due piccioni con una Favia!

Oggi muore definitivamente il Movimento 5 Stelle: l’agonia non sarà particolarmente lunga secondo me, vista la relativamente bassa presenza sul territorio e nelle istituzioni.
Beppe Grillo ha preferito dare un “giro di vite” di mussoliniana memoria per mantenere a vita il controllo totale sulla propria creatura, visto che è consapevole di non avere nè gli strumenti, nè le competenze politiche per farlo democraticamente.
Lui e Gianroberto Casaleggio sono così nervosi ed obnubilati che nemmeno nelle prossime ore si capaciteranno del colpo mortale che loro stessi hanno assestato alla propria credibilità e soprattutto a quella di migliaia di innocenti militanti sparsi per l’Italia.

Interessante le somiglianze con la contemporanea tragicommedia del ritorno di Berlusconi, che ha sconvolto per qualche minuto il mondo salvo poi essere smentito in fretta e furia vista la malaparata, al pari di una scoreggia!
I populismi si sconfiggono così, con la buona politica che si apre in modo INCONDIZIONATO agli elettori. Inizio a credere che le primarie per il premier e quelle in arrivo per i parlamentari siano tra le cause principali della perdità di lucidità del duo populista ed anti-europeista Grillo-Berlusconi e di conseguenza della loro conseguente auto-eliminazione.
OGGI INIZIA LA TERZA REPUBBLICA , avanti così, all’attacco!

La svolta di Grillo e C.

Dal sito di Beppe Grillo: “I parlamentari (del M5S) avranno comunque diritto (oltre a 5.000 euro lordi al mese) a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo. Per quanto riguarda il personale di supporto all’attività parlamentare, infine, non si potrà superare un rimborso economico di 5 mila euro lordi al mese.” Beh, a conti fatti un parlamentare a 5 Stelle non prenderà molto di meno di un parlamentare standard di un altro partito (ma enormemente di più, ad esempio, di un consigliere regionale!) ma onestamente m’interessa poco.
Quel che m’interessa è vedere come Grillo, da un paio di giorni, sia MOOOLTO più accomodante e meno rigido rispetto al passato. La sua dichiarazione di ieri “Io sono un capo-politico, aiutateci e non criticateci”, o la dichiarazione di oggi di Cancellieri “Crocetta ci seduca con le proposte” denotano un netto cambio di strategia politica. Si stanno rendendo conto che con l’aumentare dei voti, aumentano le responsabilità e che un discorso meramente populistico rischia alla lunga di stancare e, anzi, di creare un effetto controproducente. Una correzione di rotta inevitabile e prevedibile che diventerebbe per i partiti una sfida ancor più impegnativa. Il centrosinistra ha gli strumenti per rispondere colpo su colpo, li deve solo tirare fuori dal cassetto: le primarie aperte per la scelta dei parlamentari valgono 10.000 proclami anti-casta. Un’alleanza chiara e definita prima del voto vale 100.000 “auto-riduzioni” (discutibili) dello stipendio da parlamentare. Rinnovare per davvero le facce in Parlamento e al Governo vale più di qualsiasi strumentalizzazione populistica. Non basta adagiarsi sulla convinzione di avere un programma politico migliore (anche perchè il M5S o il PDL un programma ce l’hanno???), bisogna lottare elettore su elettore per riconquistare la fiducia degli elettori e i segnali vanno dati subito e in modo chiaro.

Grillo – Favia, Favia – Grillo…

Stasera mi son sorbito Giovanni Favia ad Otto e Mezzo e faccio le mie considerazioni: non credo alla tesi del fuori-onda concordato, ma la mia opinione su di lui non cambia di una virgola: si vende (e si vendeva) per qualcosa che non è (e non è mai stato!).
Non è un criminale, ci mancherebbe, ma ho capito perchè Beppe Grillo l’ha mezzo scaricato. Favia è un ottimo politico, astuto e capace di reggere la parte, ha dei buoni “fondamentali”, se non fosse che non s’è mai messo alla prova come amministratore, mi ricorderebbe per alcuni aspetti Matteo Renzi (di cui scimiotta la parte). Questo Casaleggio e Beppe Grillo lo sanno benissimo e hanno deciso (per il “loro bene”, non per quello del M5S) che andava immediatamente emarginato: il punto di caduta dell’ambizione degli uni va in direzione opposta a quella dell’altro.
Da una parte un’anti-politica solo di facciata ma che utilizza tutti gli strumenti politici a disposizione per affermarsi (Favia), dall’altra demagogia pura che esaspera i soliti populismi italioti (tutti ladri, no all’Euro, no agli stranieri, si a matrimoni gay ma atteggiamenti omofobi, l’aids non esiste ma la cura Di Bella funziona, ecc…) che non può trovare una vera gestione dal basso come fingono di voler fare e soprattutto non potrà mai garantire nessuna prospettiva di governo (e questa Favia furbescamente lo rimarca molto…adesso…).
Hanno paura ad espellerlo subito e brutalmente come fatto con gli altri pesci più piccoli e non vogliono creare un caso “Tavolazzi” elevato al quadrato per paura di spaccare il Movimento, soprattutto in Emilia-Romagna dove la maggioranza sta con Favia. Tutto potrebbe risolversi a taralucci & vino come nella “migliore” tradizione politica italiana ma personalmente credo che alla fine “Casaleggio & Dissociati” lavoreranno dietro alle quinte per convincere, a furia di citazioni di Fabrizio De Andrè, i militanti a trombarlo alla prossima assemblea semestrale, magari in una provincia meno “faviana” delle altre, mentre sul blog di Grillo è già iniziata la propaganda di regime ma il buon Beppe, ancora indeciso, non ci mette la faccia. Immagino siano ore travagliate, quel che è certo che il Movimento 5 Stelle non tornerà quello di prima, e le possibilità che la trasformazione sia “in positivo” sono ridotte al lumicino.