Save Greece!

Quello che sto per scrivere forse per molti non avrà politicamente senso: ma penso che sia più legittimo che Tsipras rimetta al popoli greco la decisione sulla trattativa per la ristrutturazione del debito. Ma una volta che un capo di governo, di sua iniziativa (e non perché proposto da altri, cosa che cambierebbe e di molto la situazione!), indice un referendum, allora penso che non dovrebbe dare indicazioni di voto.

Se legittimamente non ritieni di fare una scelta e chiedi al popolo di farlo per te (che è il massimo in una democrazia, sia ben inteso), allora non dici cosa devono votare, perché vuol dire che allora un’idea ce l’hai. E potrebbe sembrare che forse cerchi una via d’uscita decorosa, visto come i sondaggi diano in vantaggio i “SI” all’accordo con la “troika”. Questo non significa che l’Europa non debba muoversi diversamente sul “dramma Grecia”, anzi dovrebbe eccome. Ma la Grecia è davvero in bilico e buttare ogni palla in calcio d’angolo non può essere una tattica da usare per tutti i 90 minuti.

Scegliete voi. (NB: post con punta d’ironia)

renzi alonso

renzi alonso

Fernando Alonso che si dice convinto che la Ferrari 2015 di Vettel/Raikkonen (1 vittoria e 5 podi in 5 gran premi) vada piano esattamente come la sua Ferrari 2014 (2 podi in 19 gran premi!), mi ricorda Renzi quando accusa i Labour inglesi di aver perso perché troppo di sinistra, mentre in Scozia un partito, ben più radicale e di sinistra, ha strappato loro 56 seggi su 57 e molti analisti politici British imputano la debacle proprio alla perdita d’identità post-blairiana.
O difettano entrambi di onestà intellettuale, oppure di capacità di lettura della realtà. Scegliete voi. 😉

#jesuisCharlieHebdo

Charlie Hebdo

Eccola: Marine Le Pen dopo il terribile attentato a Charlie Hebdo chiede la reintroduzione della pena di morte in Francia.
A Marine andrebbe risposto: “ma che cosa dici?”
Terroristi fanatici prima catturati vivi e poi eliminati a sangue freddo proprio in nome di quello Stato colpito? Ma si può essere più scemi (o populisti, che poi non cambia molto) e, per un pugno di voti in più, far finta di non sapere che è proprio quello a cui anelano questi mostri. Il martirio sarebbe il coronamento della loro azione terroristica e cosa risolverebbe concretamente, se non fomentare il fanatismo? Molto meglio la carcerazione a vita in isolamento, senza deroghe, la morte civile di chi vorrebbe la civiltà morta. E civiltà vuol dire capire la differenza tra vendetta e soluzione.
Catturateli vivi (se potete) e dimentichiamoceli in cella, non cediamo a soddisfare ai loro desideri. Mai.

1 orso = 400 persone?

Anche volendo equiparare la rilevanza della vita di un orso a quella di un uomo (molto discutibile, ma mi sforzo per assurdo…) faccio presente che a fronte dei 2 orsi morti nei boschi di casa nostra negli ultimi 5 giorni, ben 800 persone (stima per difetto) sono morte affogate nel mare di casa nostra cercando un’esistenza migliore nello stesso arco di tempo.
Riacquisterò un briciolo di stima nell’umanità che vegeta sul web solo quando questa lancinante proporzione (400 esseri umani per ogni orso) rimbomberà nelle menti (un po’ vuote…) dei fenomeni da tastiera talmente tanto da finalmente concretizzarsi nel suo orrore.
Mettiamo ordine nei nostri pensieri, signori e signore.

Ma come si fa a…

Difendere Di Battista per le (reiterate) analisi sconsiderate sui terroristi del Califfato islamico? E’ una cosa completamente priva di senso. Perché è completamente priva di senso l’analisi fatta dal deputato M5S.
L’Is non è un esercito di liberazione. L’Is è un’organizzazione terroristica che, con pretesti religiosi, sgozza e massacra migliaia di persone, cristiani ma soprattutto mussulmani. Non è il popolo iracheno che si ribella contro gli “imperialismi” per la libertà, ma sono fondamentalisti che partono dall’Europa, dall’Asia e dai paesi del Maghreb per andare a perseguitare popolazioni locali, uccidendo tutti coloro che non intendono sottomettersi al loro controllo politico e religioso, in pratica è l’esatto contrario di una liberazione.
Non mi piace vedere tutto bianco o tutto nero e la politica dell’Occidente in Medio Oriente è evidentemente fallimentare (da decenni, ormai) ma era molto tempo che non sentivo strumentalizzazioni così ridicole. Ora anche basta. Se proprio vogliamo fare i fighi, facciamolo almeno su qualcosa che conosciamo…

Famiglia o Comunità?

L’impegno in politica ognuno lo vive a modo suo. In questi anni però non sono mai riuscito ad immedesimarsi in quelli che vivono il partito alla stregua di una FAMIGLIA e (inconsciamente?!) arrivano a ricrearne le stesse dinamiche.
Io preferisco di gran lunga l’idea di partito-COMUNITA’; un’associazione, non di certo precaria, di persone che possono anche essere diverse tra loro in alcuni aspetti, ma che hanno gli stessi obiettivi di fondo e rimangono sempre leali tra loro.
In una famiglia si tende ad educare i nuovi arrivati secondo i propri valori (cosa rispettabilissima e naturale nelle famiglie, sia ben chiaro…) e chi c’era prima prende sotto la propria ala chi viene dopo.
In una comunità invece ci si confronta in modo franco e si cresce così insieme, prendendo da ognuno ciò in cui oggettivamente eccelle e dandogli ciò in cui deficita.
Eccederò in materialismo ma, visti quelli che dovrebbero essere gli obiettivi di chi s’impegna socialmente, trovo quest’ultimo approccio molto più produttivo sul piano politico. Probabilmente meno intenso (solo a prima vista) sul piano della “fratellanza”, ma che, garantisco, non esclude comunque la nascita di salde amicizie.
Chi fa politica oggi, si ritrova purtroppo bersagliato dagli sberleffi di molti, quando invece dovrebbe essere uno dei regali più belli che un cittadino può fare alla collettività. E la suddivisione in “famiglie” porta ad un debito di lealtà, oggettività, spontaneità e meritocrazia. Tutti elementi indispensabili invece per recuperare la funzionalità del sistema.
Rifacciamoci all’idea di COMUNITA’ e finalmente tutto sembrerà avere più senso.