Il voto del gruppo del Partito Democratico al Senato, di rinnovata fiducia, al Ministro Alfano mi umilia come elettore e come democratico. Non riesco a darmi una spiegazione di un atto politicamente così demenziale. Assurdo che venga invocata la volontà di far andare avanti il governo Letta: le dimissioni di un ministro non fanno cadere un governo, come è risultato evidente per le dimissioni di Josefa Idem (tra l’altro per responsabilità oggettivamente infinitesimali rispetto a quelle di Alfano). A meno che non diamo per assodato che il PD sia completamente succube di Berlusconi, e penso che i dirigenti PD intendessero dire proprio questo!
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Cari Parlamentari del PD: e se si bloccassero anche i militanti di servizio alle Feste per un giorno? Scelta “procedurale” o “politica”?
Sì: è una mera provocazione, e in quanto tale stupida. D’altronde è anche stupido equiparare un’istituzione costituzionale alle Feste di un partito. Ma m’è utile per arrivare al punto.
Ho riflettuto molto: posso dire che quello che è successo alla Camera, oggi 10 luglio, non può essere in alcun modo giustificato. La stragrande parte del gruppo parlamentare del PD (ad esclusione di Civati, Giacchetti, Mineo, Marzano e pochi altri) si è piegata ai deliri di onnipotenza eversivi di Silvio Berlusconi e della banda che ha portato a chiamata in Parlamento.
Dopo il calvario dei 101 traditori, questo gruppo parlamentare democratico ha perso moltissima della propria credibilità politica, è un dato di fatto che non si può nascondere per fare un’analisi razionale. Pertanto, in una situazione del genere, trovo insufficiente utilizzare “giustificazioni procedurali” al via libero alla richiesta del PDL di sospendere improvvisamente i lavori parlamentari a causa dell’imminente sentenza di Cassazione sul processo Mediaset. Ancorchè per un solo giorno, è il segnale di un ricatto permanente a cui questo governo Letta, nonostante gli sforzi, purtroppo non ha la forza di sottrarsi.
In un paese a rischio collasso, dove tutti i cittadini toccano con mano l’inefficienze dello Stato, si arriva all’evidente ossimoro di lamentarsi di una Magistratura troppo efficiente? Ma anche senza volersi far tirare dai vari “grillismi” di sorta, rimane il fatto che in Parlamento viene avvallata quella che è una richiesta POLITICA al 100% e che rischia di minare i principi costituzionali.
Mi dispiace, io NON ci sto. Quello di oggi, 10 luglio, NON può essere il mio Partito Democratico. Pur rispettando appieno le prerogative dei parlamentari PD che hanno votato a favore della sospensiva, non posso intimamente sentirmi partecipe di questa scelta. E a chi pensa che quando non si condivide la linea che viene portata avanti in Parlamento (da chi si ha contribuito ad eleggere) più che lamentarsi bisognerebbe trarne le dovute conseguenze, io rispondo serenamente: io mi sento, oggi più che mai, coerente con la campagna elettorale fatta da Pier Luigi Bersani e con i valori coagulanti quella coalizione che, vincendo, ha permesso ai quei 300 parlamentari democratici di sedere alla Camera dei Deputati.
Non chiedo le dimissioni di nessuno, chiedo un cambio di passo per evitare di farci trascinare tutti nel baratro da Berlusconi.
E lo chiedo ovviamente ai parlamentari modenesi per primi: Manuela Ghizzoni Davide Baruffi Stefano Vaccari Giuditta Pini Edoardo Patriarca Matteo Richetti
Grazie.
Non può funzionare!
Neanche un mese e il governo Letta ha la fiducia più bassa di tutti i governi precedenti, compreso il precarissimo governo Prodi del 2006 (e di molto!).
Solo che allora Prodi aveva la maggioranza per un solo senatore, mentre il governissimo di oggi dispone della più ampia maggioranza parlamentare di sempre.
Cosa significhi credo sia evidente: avere solo il 45% degli italiani che esprimono fiducia in un governo sostenuto da partiti che hanno preso il 70% dei consensi, indica chiaramente che quel governo NON è sostenuto dagli stessi elettori dei partiti che lo compongono!

La strategia Berlusconi è chiara, utilizzare il governissimo per azzerare completamente il restante consenso del centrosinistra e una volta finito il lavoro tornare immediatamente alle elezioni.
Per farlo lancia proposte indecenti, poi furbescamente prontamente ritirate, come la riduzione della pena per il concorso esterno mafioso. Proposte che sa che non verranno mai approvate in Parlamento (dove il PDL non ha la maggioranza) ma che hanno come unico obiettivo quello che allontanare sempre di più gli elettori di centrosinistra dal PD.
PD che partecipa allo stesso governo con Berlusconi. E’ un lavoro quotidiano, che passa da disegni di legge improponibili, ma che vedono anche piccoli dettagli: come far uscire pubblicamente la Santanchè a sostegno di Dario Franceschini per la questione degli sms inviati per chiedere il voto alla sua compagna. Qualsiasi occasione è utile per evidenziare sempre di più che il PDL è al fianco del PD, facendogli perdere quanto più consenso possibile. E il PD non riesce a liberarsi da questo abbraccio mortale perchè non ha una guida autorevole e legittimata, perchè non ha un gruppo dirigente compatto.
C’è un altro dato, anche se da prendere con le pinze: tra i segretari di partito Epifani riscuote solo il 18% di fiducia.
E in tutto questo c’è qualcuno così folle da voler persino rinviare il congresso del PD, per il quale già dovremo aspettare mesi?! Per carità, fermatevi e lasciate il posto a qualcun’altro.
Vietnam!
E’ (e sarà sempre più) un Vietnam! E non poteva essere altrimenti: un governissimo a guida Enrico Letta in coalizione a Silvio Berlusconi è semplicemente inattuabile, punto! Soprattutto col Silvio Berlusconi di oggi, sempre più coinvolto in scandali giudiziari gravissimi e con ricatti sempre più insostenibili nei confronti dell’azione di governo.
Mi rivolgo (idealmente) a Napolitano che ha voluto fortemente (direi quasi: forzatamente…) questo governo e questo maggioranza contro-natura. Spero che il Presidente della Repubblica abbia visto le inquietantissime immagini delle piazze di Brescia. Ora il garante dell’Unità nazionale, nonchè dell’ordine democratico costruito sulla Costituzione, dovrebbe fare sentire PUBBLICAMENTE la sua voce. Non bastano gli ambigui richiami o le segrete telefonate ad Alfano. Serve una chiara presa di posizione visibile a tutti gli italiani, a tutti i cittadini, perchè solo così si può tentare di uscire dal circolo vizioso di un paese sempre più isterico. E lo può fare solo chi mantiene un minimo di credibilità bipartisan.
Grillo e Berlusconi: stessi toni, perchè reazioni diverse?
Bene ha fatto il premier Letta a contestate a Grillo i toni inaccettabili ed eversivi che è solito usare (classico di chi si ritrova senza idee). Ora però è DOVEROSO che, in vista dell’indecente manifestazione che Berlusconi terrà domani a Brescia contro la magistratura (e pertanto contro la giustizia e l’ordine democratico tutelato dalla Costituzione), Enrico Letta richiami ai principi democratici anche gli organizzatori della piazza di Brescia senza remora alcuna.
Personalmente, trovo inconcepibile essere alleati con questa gentaglia. E’ inconcepibile moralmente (e mi si potrebbe replicare come questo possa essere anche solo un problema mio), ma lo è soprattutto politicamente e “progettualmente” (e questo invece è sicuramente un problema anche per tutto il paese). Non esistono politiche di governo con chi non condivide nulla con il tuo impianto di base. Non esistono alleanze con chi dell’Italia non gliene frega proprio niente.
Non raccontiamocela e non raccontiamolo al paese, perchè già non ci sta più ascoltando: SVEGLIA!
No al Governissimo. Sì al Governissimo.
Un governo a guida Enrico Letta, politico e senza scadenze, insieme a Lega e PDL e frantumando la coalizione (visto che SEL non ci sta): sarò stupido io, ma non capisco come tutto ciò non sia definibile come “governissimo”. Proprio il “governissimo” che abbiamo demonizzato sia in campagna elettorale, sia nei 50 giorni di stallo successivi alle elezioni. Ora però l’implosione del PD ci ha trascinato in questa situazione: “non ci sono alternative” si giustificano i dirigenti del partito. Invece le alternative ci sono eccome: una cosa è avere un governo con il nostro vice-segretario Presidente del Consiglio, il segretario del PDL Alfano vice-premier e ministri come Gelmini, Schifani e Paolo Romani. Governo che che tutti vorrebbero far durare almeno un paio di anni. Una cosa completamente diversa (sicuramente “meno inciucista”) è un governo di scopo, sostenuto da una fetta più ampia in Parlamento (eh già le responsabilità dovrebbero essere di tutti), poco politicizzato e quei pochi politici inseriti con un profilo completamente diverso da quelli di cui si sta vociferando.
Nemmeno Enrico Letta camminerà sulle acque, ahinoi.