Saltano i nervi?

Sarò onesto: pur non sostenendolo, la campagna di Renzi fino a dieci giorni mi piaceva. Mi piacevano i suoi toni e come si rapportava nel confronto, anche duro, con chi lo criticava a spron battuto e senza molto senso (aggiungerei). Ora però non capisco più la sua strategia, o meglio inizio a farmi un’idea diversa. Non parlo di idee, quelle rimangono scritte nel suo programma che vale comunque la pena di leggere. Parlo del senso logico (e cronologico) di alcune sue battute. Solo uno ingenuo potrebbe pensare che in queste primarie basterà basarsi unicamente sui programmi: per il ruolo di candidato presidente del Consiglio va valutata anche la persona che porterà avanti quel programma, c’è poco da fare.

Però da quando i sondaggi danno in caduta il suo consenso, Renzi ha iniziato ad adottare una strategia ancora più spregiudicata del “colpo al cerchio e colpo alla botte” che personalmente posso anche comprendere, ma mai m’è piaciuta.
Dire “bisognerà seguire l’agenda Monti anche in futuro” e dopo 4 giorni dire “Monti è senza un’anima” mi lascia perplesso. E’ legittimo, ma mi ricorda l’atteggiamento di chi vuole “sparare” più messaggi (non importa se discordanti tra loro) per poter così sensibilizzare elettorati molto diversi tra loro (montiani ed anti-montiani), senza però evidentemente dare un filo politico a tutto il ragionamento. Sono mesi difficili e mai come ora per rendere un servizio al paese bisogna parlare chiaramente agli Italiani, senza “contraddizioni tattiche” o boutade elettorali. E se potessi dare un consiglio al Sindaco di Firenze, gli direi che probabilmente parte della perdita di consenso potrebbe derivare anche dalla ritrovata ricerca di verità e pragmatismo che molti elettori di centrosinistra stanno maturando e caro Matteo forza ed animo che c’è ancora un mese di tempo per fare decollare in modo costruttivo queste primarie!