Passato il caos dei primi risultati Bersani-Renzi, faccio un’analisi sul risultato di Vendola, Puppato, Tabacci, con la speranza di essere oggettivo e con la volontà dichiarata di non cercare polemiche (altrimenti le avrei fatte anche prima del voto di domenica scorsa, no?).
Tutte queste tre candidature hanno fatto tutte bene a queste primarie (detto, ridetto, stradetto) e rinforzano la coalizione.
Ma vedendo le percentuali, confesso che mi aspettavo più voti per tutti e 3, mentre la competizione s’è molto polarizzata sin da subito (purtroppo!).
Vendola pur facendo il pieno al Sud, al Nord non ha preso voti in pratica. Tabacci (nonostante i Marxisti per Tabacci) e Puppato (nonostante un bel programma e una discreta campagna) sotto le aspettative (e di molto). Sinceramente e senza alcun polemica, non riesco a capire come si possa definire “un miracolo” un risultato al 2% (o appena 80.000 voti su oltre 3milioni).
Io voglio che Bersani faccia sue le proposte della Puppato. Ma mi vien da suggerire come certe candidature, soprattutto quando minoritarie (che sono le candidature più belle e coraggiose!), dovrebbero proprio per questo nascere da un contesto politico più solido e soprattutto con un percorso pregresso alle spalle di costruzione del programma, soprattutto in primarie per la premiership.
La differenza tra orgogliosa battaglia di minoranza e semplice candidatura di testimonianza è molto labile. Ora pensiamo al ballottaggio, ma poi spero che, già dal prossimo congresso del PD, si possa dare finalmente sbocco ad un percorso, ormai consolidato e maturo, di rinnovamento del PD e di conseguenza di tutta la politica italiana!
E gli altri 3?
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