E gli altri 3?

Passato il caos dei primi risultati Bersani-Renzi, faccio un’analisi sul risultato di Vendola, Puppato, Tabacci, con la speranza di essere oggettivo e con la volontà dichiarata di non cercare polemiche (altrimenti le avrei fatte anche prima del voto di domenica scorsa, no?).
Tutte queste tre candidature hanno fatto tutte bene a queste primarie (detto, ridetto, stradetto) e rinforzano la coalizione.
Ma vedendo le percentuali, confesso che mi aspettavo più voti per tutti e 3, mentre la competizione s’è molto polarizzata sin da subito (purtroppo!).
Vendola pur facendo il pieno al Sud, al Nord non ha preso voti in pratica. Tabacci (nonostante i Marxisti per Tabacci) e Puppato (nonostante un bel programma e una discreta campagna) sotto le aspettative (e di molto). Sinceramente e senza alcun polemica, non riesco a capire come si possa definire “un miracolo” un risultato al 2% (o appena 80.000 voti su oltre 3milioni).
Io voglio che Bersani faccia sue le proposte della Puppato. Ma mi vien da suggerire come certe candidature, soprattutto quando minoritarie (che sono le candidature più belle e coraggiose!), dovrebbero proprio per questo nascere da un contesto politico più solido e soprattutto con un percorso pregresso alle spalle di costruzione del programma, soprattutto in primarie per la premiership.
La differenza tra orgogliosa battaglia di minoranza e semplice candidatura di testimonianza è molto labile. Ora pensiamo al ballottaggio, ma poi spero che, già dal prossimo congresso del PD, si possa dare finalmente sbocco ad un percorso, ormai consolidato e maturo, di rinnovamento del PD e di conseguenza di tutta la politica italiana!

Perchè Bersani

Vorrei spiegare perchè ho votato e voterò Pier Luigi Bersani in dettaglio. Ritengo il programma di Matteo Renzi pieno di spunti utili che chiunque vincerà dovrà portare nella futura azione di governo. A sostegno della candidatura di Renzi trovo persone di cui ho stima e che spero che presto possano sostituire quella classe dirigente che ormai ha esaurito la spinta propulsiva. Parlando impropriamente potrei essere definito un “rottamatore” per Bersani (e ho già spiegato perchè solo Bersani può, e deve, aprire al vero rinnovamento).
Con la premessa che sosterrò e voterò alle politiche il PD e Matteo Renzi nell’ipotetico caso dovesse prevalere al ballottaggio, io domenica prossima PREFERISCO BERSANI!
Perchè, oltre ad avere un programma solido ed aver già dimostrato competenze al governo nazionale, mette un grande raggruppamento di persone, esperienze ed idee, il PD, al centro di tutto. Il programma della Leopolda, i sostenitori del Sindaco di Firenze, a Modena e in Italia, meritano rispetto. Mi preoccupano molto invece i toni e i modi con cui Matteo Renzi in persona cerca e chiede il consenso. Non è solo per la demagogia (es. abolizione finanziamento pubblico ai partiti), non è solo questione di termini (“NOI” piuttosto che “IO” o “LORO”). E’ che non si può cavalcare il risentimento verso la politica, cercando di spaccare tutto e anche a costo anche di screditare il PD e i partiti in genere come strumento di democrazia.
Tutto va riformato (è vero, e me ne voglio assumere anch’io la responsabilità) ma per riformare qualcosa bisogna evitare di distruggerla prima, no? Matteo Renzi non mi da garanzie di fedeltà ad un progetto a lungo termine e che metta prima le idee e le necessità del paese piuttosto che il suo bel facciotto. In politica bisogna saper parlare anche alla pancia del paese, fa parte del gioco, ma sempre promettendo ciò che si può mantenere e farlo con parole che non alimentino (volutamente) tensioni.
Viviamo nella società dell’apparenza (ahimè) e forse anche a sinistra dovremo imparare a comunicare, ma l’Italia non ha più bisogno di uno che dica quello che ci vogliamo (egoisticamente) sentire dire, ma di una persona che ci dica le cose come stanno e che cerca di proiettarci nel futuro con politiche nuove sì, ma con radici profonde. E questa persona è Pier Luigi Bersani!
W il centrosinistra e W le primarie!

Aprirsi per non morire…

Spero almeno avremo l’onestà intellettuale, finite queste primarie, di riconoscere che le regole per l’accesso al voto sono semplicemente allucinanti. Allucinanti per chi è (o era) intenzionato a votare o ancor di più per i volontari che saranno impegnati la giornata (o le giornate) della consultazione. Registrarsi on-line equivale a NON registrarsi: ok. Ci sono elettori che stanno girando la provincia per andare in uno dei 7 uffici elettorali del PD, senza che sia stata diffusione delle aperture dei singoli circoli: ok. Altri si stanno recando agli uffici elettorali dei Comuni! (E vorrei vedere la faccia dei dipendenti comunali…): ok. Tutto questo in nome di non si sa ben cosa, visto che nelle precedenti primarie mai s’era ideato un sistema così farraginoso. All’obiezione che dovremo controllare meglio “chi entra in casa nostra” rispondo subito: non è riducendo l’accesso al voto che si riducono le eventuali infiltrazioni, E’ L’ESATTO CONTRARIO! Chi ha interessi che non siano quelli della condivisione politica del progetto di centrosinistra, non si faranno certo intimidire dalle regole astruse, chi viene pagato per inquinare il voto, ancora meno! Si ottiene come risultato il calo della partecipazione, che in un  periodo di diffidenza verso la politica come questo è davvero come tirarsi la zappa sui piedi. Calando la partecipazione degli elettori veri ma meno fidelizzati alla macchina dell’organizzazione e meno propensi a seguire tutti gli step regolamentari, si ottiene l’aumento dell’influenza percentuale di quei voti “falsi” che fisiologicamente ci saranno comunque con qualsiasi regolamento! Resta da sperare che questo regolamento rimanga un caso isolato e che il grande spirito di partecipazione del “popolo delle primarie” sia più forte di certe burocrazie anche in un momento delicato come questo.