“Four more years”

Entusiasta per la vittoria di Obama andata oltre ogni aspettativa: ha vinto nel voto popolare, i democratici hanno incrementato la maggioranza al Senato e persino ridotto lo svantaggio al Congresso. Pur dovendo trattare in Parlamento con i repubblicani in questi “four more years” Barack Obama avrà modo e tempo per mantenere le sue promesse, senza alibi nè scuse. Le aspettative che gravano su di lui sono persino maggiori rispetto a 4 anni fa. Vincere non è difficile, lo è confermarsi. Viste le imponenti sfide che sia America che Europa si trovano davanti, alla fine di questo suo secondo mandato tutti i democratici e i progressisti del mondo o pagheranno un suo eventuale fallimento oppure (come credo) gioveranno del suo successo. Forward!

Ma domani si vota negli States o in Europa?

Comunque è una bella palla: ogni 4 anni, puntualmente, dover disperatamente fare il tifo perchè le elezioni americane siano vinte da un futuro presidente ragionevole piuttosto che un repubblicano, super-conservatore, trasformista, guerrafondaio ed iper-sviluppista che renderebbe le cose più difficili, non solo agli americani, ma anche a noi europei. E dire che a noi italiani dovrebbero interessare di più chi vincerà, ad esempio, le elezioni in Germania l’anno prossimo, ma siccome in Germania le differenze tra uno schieramento e l’altro non sono così catastroficamente estreme, siamo al punto che le elezioni americane sono paradossalmente più sentite in Europa che negli USA. Tant’è che qua facciamo le dirette notturne per seguire l’andamento dello scrutinio, e là va a votare solo il 45% degli aventi diritto…vabbè.