Non può funzionare!

Neanche un mese e il governo Letta ha la fiducia più bassa di tutti i governi precedenti, compreso il precarissimo governo Prodi del 2006 (e di molto!).
Solo che allora Prodi aveva la maggioranza per un solo senatore, mentre il governissimo di oggi dispone della più ampia maggioranza parlamentare di sempre.
Cosa significhi credo sia evidente: avere solo il 45% degli italiani che esprimono fiducia in un governo sostenuto da partiti che hanno preso il 70% dei consensi, indica chiaramente che quel governo NON è sostenuto dagli stessi elettori dei partiti che lo compongono!

Mi sforzo di capire le motivazioni che hanno spinto Napolitano a forzare la mano per un governo prettamente politico PD-PDL, ma non ne trovo. Proprio perchè siamo in una crisi profonda e necessitiamo di riforme immediate, non si può mandare allo sbaraglio una maggioranza raffazzonata e contronatura che non è in grado di unirsi su nessuna riforma sostanziale, che non siano patetici ed inutili posticipi IMU.
Il PD è allo sbando e non solo per colpa del risultato elettorale deludente! Per quasi due mesi dopo le elezioni, con gli stessi numeri in Parlamento, il Partito Democratico era il partito che dava le carte e che veniva apprezzato dagli italiani per come gestiva quel ruolo delicato. Poi i 400 parlamentari democratici sono improvvisamente esplosi tra mille rivoli e correnti e si son fatti prendere dal panico. Senza più una guida, si sono messi alla mercè del Presidente della Repubblica e conseguentemente di Berlusconi.
La strategia Berlusconi è chiara, utilizzare il governissimo per azzerare completamente il restante consenso del centrosinistra e una volta finito il lavoro tornare immediatamente alle elezioni.
Per farlo lancia proposte indecenti, poi furbescamente prontamente ritirate, come la riduzione della pena per il concorso esterno mafioso. Proposte che sa che non verranno mai approvate in Parlamento (dove il PDL non ha la maggioranza) ma che hanno come unico obiettivo quello che allontanare sempre di più gli elettori di centrosinistra dal PD.
PD che partecipa allo stesso governo con Berlusconi. E’ un lavoro quotidiano, che passa da disegni di legge improponibili, ma che vedono anche piccoli dettagli: come far uscire pubblicamente la Santanchè a sostegno di Dario Franceschini per la questione degli sms inviati per chiedere il voto alla sua compagna. Qualsiasi occasione è utile per evidenziare sempre di più che il PDL è al fianco del PD, facendogli perdere quanto più consenso possibile. E il PD non riesce a liberarsi da questo abbraccio mortale perchè non ha una guida autorevole e legittimata, perchè non ha un gruppo dirigente compatto.
C’è un altro dato, anche se da prendere con le pinze: tra i segretari di partito Epifani riscuote solo il 18% di fiducia.
E in tutto questo c’è qualcuno così folle da voler persino rinviare il congresso del PD, per il quale già dovremo aspettare mesi?! Per carità, fermatevi e lasciate il posto a qualcun’altro.

La povera fine del totem islandese…

Ma tutti quei fantastici euro-scettici, grillini, partigiani della contro-informazione della rete e dei “gombloddi!1!” contro i cittadini, dove sono ora?
Perchè tutti si sono improvvisamente taciuti sulla “favola” del paesino del Nord che sconfiggeva la finanza e non ripagava il suo debito? Perchè erano tutte fandonie!
L’Islanda non ha mai rifiutato di pagare il proprio debito e la sola scelta del precedente governo progressista di inoltrare domanda di adesione all’Unione Europea aveva stabilizzato, e di molto, la devastata situazione finanziaria del piccolo paesello del Nord. Poi sono arrivati i demagoghi e mandano tutto in vacca.
E così si scopre anche che da una parte: anti-europeisti, fautori del fallimento degli stati e della decrescita felice, e dall’altra: populisti, neo-liberisti e per la finanza libera a tutti i costi, in realtà utilizzano la stessa propaganda e soprattutto vanno a pescare nello stesso bacino di elettorato. Bacino che è ahimè in aumento.
Chi tira sassi contro la moneta unica e contro l’Europa, tira sassi contro il proprio futuro e quello dei suoi figli! BASTA!

Epifani contro la CGIL?!?

Posso dirlo? Le parole di Epifani di oggi, in difesa alla scelta di NON andare in piazza con la CGIL, suonano stonate. Dette da lui poi…
Ho sempre creduto, e lo ribadisco, che sia un grave errore mischiare partiti e sindacati (e da qui anche la mia critica alla scelta del caminetto di nominare Epifani segretario PD), ma non ha senso, politicamente parlando, dire: “Non conta esserci, bisogna dare risposte”.

1) Perchè le risposte, governando con Berlusconi, non arrivano!

2) Perchè la politica è fatta anche (ma non solo) di atti simbolici!

Un PD che ha paura della piazza, è un NON-PD. Abbiamo bisogno di un congresso subito e di aria nuova.

Vietnam!

E’ (e sarà sempre più) un Vietnam! E non poteva essere altrimenti: un governissimo a guida Enrico Letta in coalizione a Silvio Berlusconi è semplicemente inattuabile, punto! Soprattutto col Silvio Berlusconi di oggi, sempre più coinvolto in scandali giudiziari gravissimi e con ricatti sempre più insostenibili nei confronti dell’azione di governo.
Mi rivolgo (idealmente) a Napolitano che ha voluto fortemente (direi quasi: forzatamente…) questo governo e questo maggioranza contro-natura. Spero che il Presidente della Repubblica abbia visto le inquietantissime immagini delle piazze di Brescia. Ora il garante dell’Unità nazionale, nonchè dell’ordine democratico costruito sulla Costituzione, dovrebbe fare sentire PUBBLICAMENTE la sua voce. Non bastano gli ambigui richiami o le segrete telefonate ad Alfano. Serve una chiara presa di posizione visibile a tutti gli italiani, a tutti i cittadini, perchè solo così si può tentare di uscire dal circolo vizioso di un paese sempre più isterico. E lo può fare solo chi mantiene un minimo di credibilità bipartisan.

Rientrando dall’assemblea nazionale del PD…

…ripenso alla giornata. La mia partecipazione l’ho intesa (visto che va di moda in questo periodo) come una “partecipazione di servizio”. Di servizio per il PD, per capire dai nostri dirigenti cosa è successo negli ultimi due mesi (e ho capito poco…), per capire le ragioni dei militanti di Occupy PD che hanno pacificamente portato il loro disagio in quella che è anche la loro casa (e ho già capito di più…), per capire come uscire da questa situazione che rischia di diventare facilmente un vicolo cieco (e qua devo dire che c’è ancora abbastanza da fare…).
Non mi dilungo sugli interventi, credo che sia giusto però specificare che ho consciamente deciso di NON votare Guglielmo Epifani come segretario (e come me hanno fatto 120 delegati, contro i 440 invece a favore, numeri circa perdonatemi).


Non l’ho fatto, dopo aver ascoltato attentamente e, quanto più “laicamente” possibile, il suo intervento. E non m’ha convinto. Come non m’ha convinto il processo che ha portato il “caminetto” del PD a decidere la sua investitura, senza calcolare la delicatissima fase politica che stiamo vivendo. Nel suo intervento Epifani: non ha garantito che non si sarebbe ricandidato al congresso autunnale, non ha garantito che non verranno toccate le primarie come strumento di selezione del futuro candidato, non ha specificato tempi e modalità (e vabbè, in fondo questo lo posso anche giustificare) del governo atipico che ci sta causando (e ci causerà) non pochi problemi politici, ha fatto richiami non all’unità ma all’unitarietà con strane argomentazioni. Nonostante tutto questo, ora il PD ha di nuovo in segretario, al quale auguro buon lavoro visto che ne avrà sicuramente molto bisogno. Ma il PD non è di certo fuori pericolo e penso che chi ha responsabilità politiche di alto livello (segretari regionali, Epifani, membri direzione nazionale) debba inaugurare un fase di ascolto straordinario, dentro e fuori il partito. E di conseguenza aprire il partito a iscritti, elettori e semplici cittadini.

Grillo e Berlusconi: stessi toni, perchè reazioni diverse?

Bene ha fatto il premier Letta a contestate a Grillo i toni inaccettabili ed eversivi che è solito usare (classico di chi si ritrova senza idee). Ora però è DOVEROSO che, in vista dell’indecente manifestazione che Berlusconi terrà domani a Brescia contro la magistratura (e pertanto contro la giustizia e l’ordine democratico tutelato dalla Costituzione), Enrico Letta richiami ai principi democratici anche gli organizzatori della piazza di Brescia senza remora alcuna.
Personalmente, trovo inconcepibile essere alleati con questa gentaglia. E’ inconcepibile moralmente (e mi si potrebbe replicare come questo possa essere anche solo un problema mio), ma lo è soprattutto politicamente e “progettualmente” (e questo invece è sicuramente un problema anche per tutto il paese). Non esistono politiche di governo con chi non condivide nulla con il tuo impianto di base. Non esistono alleanze con chi dell’Italia non gliene frega proprio niente.
Non raccontiamocela e non raccontiamolo al paese, perchè già non ci sta più ascoltando: SVEGLIA!

No al Governissimo. Sì al Governissimo.

Un governo a guida Enrico Letta, politico e senza scadenze, insieme a Lega e PDL e frantumando la coalizione (visto che SEL non ci sta): sarò stupido io, ma non capisco come tutto ciò non sia definibile come “governissimo”. Proprio il “governissimo” che abbiamo demonizzato sia in campagna elettorale, sia nei 50 giorni di stallo successivi alle elezioni. Ora però l’implosione del PD ci ha trascinato in questa situazione: “non ci sono alternative” si giustificano i dirigenti del partito. Invece le alternative ci sono eccome: una cosa è avere un governo con il nostro vice-segretario Presidente del Consiglio, il segretario del PDL Alfano vice-premier e ministri come Gelmini, Schifani e Paolo Romani. Governo che che tutti vorrebbero far durare almeno un paio di anni. Una cosa completamente diversa (sicuramente “meno inciucista”) è un governo di scopo, sostenuto da una fetta più ampia in Parlamento (eh già le responsabilità dovrebbero essere di tutti), poco politicizzato e quei pochi politici inseriti con un profilo completamente diverso da quelli di cui si sta vociferando.

 
Vorrei fare notare a tutti che a seguito della rottura con SEL, il PD non ha più la maggioranza NEMMENO alla Camera! Ci vuole un genio politico per capire cosa significa tutto ciò? Significa che saremo molto più succubi dei veti di Berlusconi (veti che già ha iniziato a porre) e che questo “governissimo” sarà una Caporetto ancora più dolorosa della disastrosa elezione del Presidente della Repubblica. E cosa fanno i dirigenti del PD? Preparano le espulsioni per chi non si allineerà sul voto di fiducia a questa porcata in Parlamento? Semplicemente ridicolo. Ridicolo appellarsi, proprio su questo passaggio, alla Carta d’Intenti sottoscritta in campagna elettorale, perchè quella Carta d’Intenti è stata completamente stracciata nella disastrosa gestione dell’ultima delicata fase politica.
I “101 traditori” che hanno affossato Prodi a favore della larghe intese (chi per soddisfare le richieste e le ambizioni del proprio capo-bastone, chi perchè temeva di perdere il posticino al sole in caso di scioglimento delle Camere) hanno vinto. Hanno vinto, distruggendo però il partito che per anni abbiamo cercato di costruire pezzo per pezzo in ogni singolo comune d’Italia. Hanno vinto grazie alla loro vigliaccheria e vinceranno due volte quando otterranno l’assurda e stalinista espulsione di coloro (pochi, ahimè) che invece chiederanno al PD di rimanere fedele ai proprio valori e alla propria storia. La vera scissione fatale che rischiamo è quella tra una dirigenza, un gruppo parlamentare completamente scollegati dalla realtà e il proprio elettorato. Non ci si nasconda dietro i problemi gravi di questo paese. Vanno risolti e va fatto con determinazione. Di certo non lo si potrà fare con gli stessi ministri che questi problemi li hanno provocati.
Nemmeno Enrico Letta camminerà sulle acque, ahinoi.

Disastro a Roma!

Chi, come la povera Bindi o altri, afferma che il dramma di questi giorni è stato provocato dall’aver scelto i nostri parlamentari attraverso le primarie, NON HA CAPITO UNA MAZZA!
E’ l’esatto contrario: proprio l’aver stabilito un legame tra eletto ed elettore, scardinando il porcellum e i vari capibastone (D’Alema, ecc…), spinge il parlamentare a non ignorare la propria base. E trovatemi solo uno della base che voleva eleggere Marini, o silurare Prodi?!! La ciliegina sulla torta sarebbe un governo Letta e/o Amato sostenuto col PDL, a quel punto sarebbe la scissione. Sì, la scissione tra questa classe dirigente fallimentare e il proprio popolo.

Marini? No, grazie!!!

Gentili Parlamentari del PD, modenesi e non, fermiamoci e riflettiamo. Marini è persona degna, ma non adatta al ruolo di Capo dello Stato. Intimamente lo sapete bene anche voi. In aggiunta a questo il segnale dato al paese sarebbe deleterio. Di chiusura, mancato rinnovamento e peggio ancora: di inciucio! Non ho trovato un elettore del PD che non si sia ferocemente indignato di fronte a questa prospettiva. Qualsiasi cosa vi abbiano detto: “sì, è un passaggio difficile, ma poi il paese ne capirà il significato”, “saremo in grado con un po’ di pazienza di assorbire anche questo”, “nulla cura come il tempo, vedrete…”, “sappiamo che a molti sembra incomprensibile, ma poi il progetto sarà chiaro a tutti a lungo termine” – beh sappiate che sono tutte cazzate. La corda s’è spezzata e comunque vada il PD rischia di avviarsi verso il tramonto. Dipende solo da voi, nell’urna di Montecitorio, decidere se ricollegare in extremis le istituzioni al paese, facendo lo sforzo, immane ma necessario, di cambiare prospettiva per una volta. Non vi si chiede di votare un inetto, un incapace, una persona brava nella propria professione ma senza il profilo giusto per fare il Capo dello Stato. Vi si chiede di NON votare per chi non saprebbe garantire l’unità nazionale, per chi non avrebbe la statura dimostrata invece dai suoi predecessori. Vi si chiede di non consegnare il nostro paese definitivamente all’antipolitica. Questa è una cosa che va ben oltre il Partito Democratico e la coalizione di centrosinistra, va ben oltre i posizionamenti interni, i congressi, o le riconsegna (o meno) delle tessere, sono sicuro che ne siate pienamente consapevoli.
Buon lavoro.

Il Novecento è finito. Ripeto, il Novecento è finito!

So di essere controcorrente ma non riesco a capacitarmene. La soluzione prospettata dal Presidente della Repubblica rischia di diventare una pezza che risulterà peggio del buco. Quello che sembra un punto fermo, in realtà mina tutto il delicato sistema previsto dalla Costituzione e tutto questo per non dimettersi con sole due settimane d’anticipo, favorendo così lo sblocco del gorgo istituzionale? Io non ne vedo proprio l’utilità!
L’Italia non è l’Olanda, ripeto: L’ITALIA-NON-E’-L’OLANDA!!!
Della cosa me ne dispiaccio con tutto il cuore e davvero non capisco una mossa che, oltre a decretare la morte della politica per come la conosciamo, a mio modesto e incompetente avviso, travalica anche la Costituzione! Tutti teneva il bluff in mano, Grillo compreso, gli unici ad avere a cuore il paese era la coalizione di centrosinistra, che guarda caso è stata l’unica vittima di questa forzatura bizantina del Capo dello Stato (pazienza, ormai ci siamo abituati a che sia sempre e solo colpa del PD).
Riconosco in Napolitano un uomo di grandissima struttura e dotato di capacità politiche non comuni al giorno d’oggi (la formazione comunista d’una volta si vede, eccome) ma questa volta ha tentato una strada sbagliata.
Direte: tutti i partiti sono d’accordo, Grillo compreso. Rispondo che questo non è sufficiente per prospettare soluzioni condivise e che ci tirino fuori dalla melma.
Un anno e mezzo di governo Monti bersagliato dai veti incrociati non c’ha insegnato niente??? E se Grillo tra due giorni dovesse cambiare “strumentalmente” idea? E se Monti, premier posticcio e delegittimato, dovesse rimettere le tasche nelle mani degli Italiani per non saltare gambe all’aria di nuovo? Chi sono questi saggi? Da chi sono stati eletti? Tutto questo è benzina per i populismi. Populismi che forse vengono ANCORA considerati non troppo pericolosi perchè potenzialmente facili da disinnescare??? Seee, buonasera proprio.
E intanto di elezioni-non-fatte e decisioni-forti-non-prese è morto questo paese.
Napolitano è un grande uomo. Sì, un grande uomo del Novecento.